Il “sistema guida” è un sistema complesso, formato da diverse componenti. Per ridurre il rischio di incidente occorre ridurre o eliminare i rischi legati ad ogni singola componente del sistema. E sono tanti.
Premessa
Molti non sanno che:
- 9-10 persone ogni giorno perdono la vita su strada (e molte di più sono quelle che restano ferite), e gli incidenti stradali costituiscono in Italia (ed in Europa) la prima causa di morte tra i giovani;
- ogni anno “spendiamo” diversi miliardi a causa degli incidenti stradali (numeri forniti dallo stesso Ministero competente!), sotto forma di costo sociale;
- gli incidenti stradali costituiscono la prima causa di morte sul lavoro.
È utile sapere come funziona il “sistema guida”, per vedere dove si annidano i rischi e capire come si deve intervenire per ridurli in modo efficace.
Il “sistema guida”
Il “sistema guida” è un sistema complesso, formato da diverse componenti. Quando siamo alla guida di un’auto (ma il ragionamento vale anche per altri veicoli), istante per istante, non facciamo altro che elaborare le informazioni che riceviamo dall’esterno (andamento del tracciato stradale, presenza e movimento di altri veicoli o persone, ecc.) e adeguare il moto del veicolo, di conseguenza, attraverso i vari comandi che agiscono su direzione, velocità, ecc. In tal modo, il veicolo procede mantenendo un assetto che è “dinamico” – perché il veicolo continua a procedere – ma “regolare”, e quindi sicuro.
Questo equilibrio dinamico interessa tre diverse componenti: l’UOMO, il VEICOLO e l’INFRASTRUTTURA. L’assetto regolare e sicuro del veicolo sulla strada dipende dalla conservazione di questo equilibrio, cioè dal fatto che il guidatore riesce a condurre il veicolo mantenendo la corretta traiettoria di marcia in funzione di tutto quanto detto (tracciato, veicoli, persone, ecc.).

Nel momento in cui dovesse insorgere un problema relativo ad una qualsiasi di queste componenti, si potrebbe avere un aumento del rischio. Esempi dei problemi in questione possono essere: un colpo di sonno (per la componente UOMO); una avaria meccanica (per la componente VEICOLO) o una buca sulla strada (per la componente INFRASTRUTTURA). Si comprende facilmente come ogni componente abbia le sue insidie, che possono far aumentare il rischio di incorrere in un incidente.
Dunque, per ridurre il rischio di incidente occorre ridurre o eliminare i rischi legati ad ogni singola componente del sistema guida (UOMO, VEICOLO, INFRASTRUTTURA). E sono tanti.
Ma non è finita qui.
Come è facile immaginare, ci sono anche altri fattori che influenzano la sicurezza sulla strada. Fattori legati all’ambiente esterno, su cui il guidatore non può intervenire, ma dei cui effetti deve assolutamente tenere conto. Pensate ad esempio come variano le condizioni di sicurezza quando un certo guidatore, con la sua auto, viaggia su una strada che percorre abitualmente, ma si trova in condizioni meteo che non sono sempre le stesse (es. con il bel tempo o nel mezzo di una bufera di neve). A parità di condizioni UOMO-VEICOLO-INFRASTRUTTURA (che sono sempre le stesse, nell’esempio fatto), il rischio di incidente può aumentare notevolmente in caso di condizioni ambientali avverse.
La componente AMBIENTE, dunque, costituisce un ulteriore elemento del sistema, sulla quale però non si può intervenire.
Esiste infine una ulteriore componente, definita dalla pianificazione dello SPOSTAMENTO, sui cui elementi (es. scelta del percorso, del mezzo di trasporto, dell’orario, ecc.), se si dispone di alternative, è possibile intervenire in modo da ridurre notevolmente i fattori di rischio legati al viaggio. La componente SPOSTAMENTO può essere anche analizzata come aspetto legato all’ORGANIZZAZIONE.

In definitiva, il “sistema guida” è composto da una terna di componenti in equilibrio dinamico (UOMO-VEICOLO-INFRASTRUTTURA), influenzata istante per istante dalle condizioni esterne (componente AMBIENTE) ed in generale dalle scelte fatte per la pianificazione ed organizzazione dello SPOSTAMENTO.
Come “usare” il sistema guida per la sicurezza stradale?
Per ridurre il rischio stradale occorre dunque intervenire su ognuna delle componenti in questione (a parte l’AMBIENTE, che per definizione costituisce una “condizione al contorno”), studiandone le caratteristiche ed intervenendo dove necessario per ridurre o eliminare i singoli rischi.
Una azienda con persone e veicoli su strada può lavorare sulle componenti UOMO (in tema di formazione, addestramento, ecc.), VEICOLO (dotando i propri dipendenti di veicoli adeguati) e SPOSTAMENTO (per gli aspetti organizzativi). Non certo sulla componente INFRASTRUTTURA, su cui al contrario devono lavorarci gli enti gestori o proprietari di infrastrutture possono ad esempio intervenire sulla stessa, cosa che peraltro devono fare in ottemperanza a specifici obblighi di legge (come il Decreto Legislativo n. 35/2011 o le Linee guida ANSFISA 2022).
Ed in ogni caso, al tutto si aggiunge la necessaria presenza di un adeguato sistema organizzativo di gestione delle emergenze, da attivarsi in caso di incidenti (es. ambulanze, vigili del fuoco, ecc.). Anche in questo ambito, sono molti i possibili spazi di miglioramento. Tra i tanti, metto in evidenza quello del coordinamento tra i servizi di emergenza medica, sul quale sono in corso interessanti studi per migliorare l’efficienza, come, ad esempio, lo studio dello ETSC (European Transport Safety Council) sul sistema “Rendez-vous”.

Qui, infine, un breve video di riepilogo del tutto. Buona visione!