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I dati e le statistiche sugli incidenti stradali in Italia (da ACI-ISTAT), in Europa e nel Mondo.

Nel 2023, in Italia, abbiamo avuto 3.039 morti e circa 225mila feriti in incidenti stradali. Cioè, ogni giorno, 8-9 morti e 600 feriti. È un leggero miglioramento rispetto al passato, ma troppo lento rispetto agli obiettivi del Piano Nazionale di Sicurezza Stradale. I dati preliminari del 2024 mostrano inoltre incidenti in aumento. E, purtroppo, le modifiche fatte al nostro Codice della Strada vanno in direzione sbagliata.


Premessa

ISTAT ed ACI hanno diffuso i dati sugli incidenti stradali del 2023 in Italia. Dati pessimi: oltre 3.000 morti/anno, con poca differenza rispetto all’anno precedente. Sarà sempre più difficile centrare gli obiettivi che il Ministero ha indicato nel Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030 (cioè meno di 2.500 morti nel 2024 e meno di 1.600 nel 2030).

Ne approfitto innanzitutto per invitarvi a guardare la registrazione del webinar Sicurezza stradale: cosa dicono i dati 2023? (YouTube), durante il quale, insieme ad altri esperti, ho analizzato i dati in questione, con un approfondimento sui primi risultati di Bologna Città30.

Vediamo comunque quali sono gli ultimi dati ufficiali.

I dati ufficiali relativi all’anno 2023.

Secondo il Rapporto ACI-ISTAT, prezioso lavoro coordinato da Silvia Bruzzone, nel 2023 sono stati registrati 166.525 incidenti con danni alle persone, con 3.039 morti e 224.634 feriti. Valori poco diversi rispetto a quelli dell’anno precedente.

Poco? Tanto? Vi aiuto a contestualizzare i dati.

Consideriamo innanzitutto che, a partire dal 2000, ogni Paese dell’Unione Europea si è dato l’obiettivo di dimezzare ogni dieci anni il numero dei morti in incidente stradale (obiettivo, secondo me, fin troppo modesto). Vediamo comunque com’è andata fin qui.

  • Anni 2001-2010. Sia in Italia che a livello europeo è stata registrata una diminuzione del numero dei morti di circa il 40-45%. Non, quindi, il 50% che si aveva come obiettivo, ma è stato comunque un buon risultato. Questo periodo coincide, peraltro, con quello dell’unico Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (il PNSS 2000-2010) che ha visto l’erogazione di finanziamenti statali per interventi sulla sicurezza stradale (qui altre informazioni sul poco conosciuto contesto del Piano Nazionale di Sicurezza Stradale).
  • Anni 2011-2019. In questo periodo la diminuzione è stata molto più modesta, del 22-23% circa, sia per l’Italia che a livello europeo. Preciso che l’anno preso come riferimento del termine del decennio è il 2019, in quanto i dati del 2020 e del 2021 sono poco significativi (per via delle misure anti-Covid, che hanno giustamente limitato gli spostamenti delle persone).
  • Anni 2020-2021. Come detto, anni poco significativi. Non consideriamoli.
  • Anni 2022-2030. Abbiamo ora l’obiettivo di arrivare al 2030 con una diminuzione del 50% rispetto all’ultimo anno del periodo precedente (fissando il riferimento, come detto, al 2019). Ad oggi però, come detto, non si vedono miglioramenti (anzi: i dati preliminari del 2024 mostrano addirittura un aumento delle vittime). A differenza di quanto accade invece a livello europeo, dove si riscontra una evidente diminuzione delle vittime.

I dati sugli incidenti stradali in Europa.

Riporto i dati dello European Road Safety Observatory, relativi all’andamento dei morti per incidente stradale sulle strade europee a partire dal 2001.

A livello europeo, nel tempo, c’è stata una certa diminuzione del numero delle vittime (da 51.400 morti nel 2001 a 20.400 nel 2023), ma che mai è stata sufficiente a centrare finora i famosi obiettivi di dimezzare ogni dieci anni il numero dei morti. L’obiettivo che abbiamo ora è di non superare il numero di 11.400 vittime nel 2030, ma a giudicare dalla tendenza non sarà centrato neanche questa volta.

Volendo fare poi il confronto tra i singoli Paesi, occorre rapportare, per ogni Paese, il numero annuo di vittime in incidenti stradali rispetto alla popolazione (valore viene espresso in numero di morti per milione di abitanti). E vediamo che, nell’Unione Europea (UE27), il livello medio di mortalità stradale nel 2023 è stato di 46 morti per milione di abitanti, mentre in Italia nello stesso anno abbiamo avuto 52 morti per milione di abitanti. Il valore italiano è superiore anche a quanto registrato, ad esempio, in Francia (48), Germania (34) e Spagna (36). Nei grafici (tratti dal portale della Commissione Europea) trovate i valori di tutti i Paesi.

Vediamo ora gli incidenti nel mondo.

I dati sugli incidenti stradali nel mondo.

Anche a livello mondiale, come stabilito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (A/RES/74/299), abbiamo l’obiettivo di dimezzare il numero globale di morti e feriti derivanti da incidenti stradali entro il 2030. Nel decennio passato c’è stato un certo miglioramento, ma anche in questo caso molto lento, secondo quanto pubblicato nel Global status report on road safety 2023 della WHO

Ecco, comunque, i risultati principali del report. Ricordo: sono dati a livello mondiale.

  • Ogni anno muoiono circa 1,19 milioni di persone a causa di incidenti stradali.
  • Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per bambini e giovani adulti (fascia di età 5-29 anni).
  • La maggior parte dei decessi dovuti a incidenti stradali riguardano utenti stradali vulnerabili, inclusi pedoni, ciclisti e motociclisti.
  • Gli incidenti stradali costano alla maggior parte dei paesi il 3% del loro prodotto interno lordo.

Aggiungo di seguito un ottimo grafico interattivo riferito alle morti su strada nel mondo, elaborato da Our World in Data, su fonte WHO (esistono statistiche anche prodotte su fonte IHME, che tuttavia ho trovato meno precise). Buon riferimento per fare un po’ di confronti, anche se non aggiornato all’ultimo anno.

Conclusioni.

Il mio auspicio è che, con il contributo di tutti (governi, istituzioni, aziende e cittadini) si riesca a far scendere in modo sempre più deciso il numero di vittime degli incidenti stradali. E ricordo sempre a tutti il grave problema economico direttamente connesso, visto che il costo sociale annuo degli incidenti stradali è di diversi miliardi di euro! Ognuno di noi può fare molto per questo, a partire dal fare attenzione in strada e dal rispettare la sicurezza di tutte le altre persone che si incontrano, che siano a piedi o su qualsiasi tipo di veicolo.

Da parte del governo nazionale, sarebbe bene avere interventi mirati sulle principali cause degli incidenti, tutte di natura comportamentale (distrazione, eccesso di velocità, mancato rispetto della precedenza). Mentre, purtroppo, le ultime novità normative vanno in direzione sbagliata. Per chi volesse approfondire, rimando a questo documento sulle criticità delle nuove misure in tema di Codice della Strada, autovelox e zone30 (pdf), che ho sottoscritto insieme ad altri “addetti ai lavori”.

Infine, da parte mia, cerco di perseguire l’obiettivo anche a livello professionale, lavorando sul tema con le città (attraverso lo studio dell’incidentalità finalizzato a interventi come le Zone30), con enti gestori di strade ed autostrade (lavorando sui sistemi di gestione per la sicurezza stradale) e con le grandi aziende (con valutazioni specifiche del “rischio stradale”).

Se volete approfondire i temi di cui ho parlato in questo articolo, contattatemi pure!