I dati sugli incidenti stradali in Italia
Nei corsi di formazione che tengo sulla sicurezza stradale, una delle informazioni che lascia più stupiti i partecipanti è apprendere che, ogni giorno, in Italia muoiono in media 8 persone per incidente stradale (mettendo per un attimo da parte i numeri del 2020, più bassi causa lockdown).
ACI ed Istat hanno diffuso i dati sugli incidenti stradali del 2021. Confermando che, come prevedibile, dopo i periodi di calo dovuti ai lockdown anti-Covid, è tornato a crescere il numero delle vittime dovute agli incidenti.
Nel 2021, in Italia si sono verificati circa 150mila incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 2.875 morti e circa 205mila feriti. Il numero di morti per milione di abitanti è pari a circa 49, contro i 45 della media nella UE27.
Mettendo da parte le considerazioni sui dati del 2020, inevitabilmente influenzati dai periodi di lockdown, ricordo che a partire dal 2001, il numero dei morti per incidenti stradali è sempre diminuito fino al 2013, per poi assestarsi stabilmente intorno ai 3.200-3.400 morti/anno. Andamento, peraltro, del tutto analogo a quello riscontrato a livello europeo (come testimoniato dal rapporto PIN n. 16 dello European Transport Safety Council – ETSC). Ma nel 2021, nonostante il “rimbalzo” rispetto al 2020, non si è fortunatamente tornati ai livelli di prima.
Non va poi dimenticato il grave problema economico direttamente connesso: il costo sociale annuo degli incidenti stradali è pari a 15 miliardi di euro!
Si indaga su quali siano le cause di questo lento calo della mortalità. Quella che pare predominante è la distrazione in auto, fenomeno in deciso aumento negli ultimi anni, con numerosi casi di incidenti causati dall’uso dei cellulari.
I dati sugli incidenti stradali in Europa
Nei grafici seguenti potete esaminare i dati riferiti al contesto europeo (fonte: European Transport Safety Council – ETSC).
I dati sugli incidenti stradali nel mondo
A livello mondiale, infine, il fenomeno è in preoccupante aumento, a causa della crescente motorizzazione nei Paesi meno sviluppati e delle condizioni di sicurezza stradale certamente meno avanzate rispetto al contesto europeo (per approfondire, consiglio questo rapporto della WHO). Le vittime degli incidenti ogni anno ammontano a ben 1,35 milioni in tutto il mondo. Ed inoltre:
- La maggior parte (93%) dei decessi si verifica nei paesi a basso e medio reddito, anche se questi paesi hanno solo circa il 60% dei veicoli circolanti in tutto il mondo;
- L’incidente stradale è la prima causa di morte tra i giovani (età tra i 5 ed i 29 anni);
- il rischio di morire in un incidente stradale “dipende da dove si vive” (i tassi di mortalità più alti sono nella regione africana, mentre quelli inferiori in Europa);
- Oltre la metà dei decessi stradali riguarda pedoni, ciclisti e motociclisti.
Sempre in base al rapporto citato, emerge che un certo numero di Paesi ad alto e medio reddito, nonostante l’aumento della motorizzazione, sono comunque riusciti a ridurre le morti per traffico stradale.
Le mie considerazioni
Il mio auspicio è che, con il contributo di tutti (governi, istituzioni, aziende e cittadini) si riesca a far scendere in modo sempre più deciso il numero di vittime degli incidenti stradali. E ognuno di noi può fare molto per questo, semplicemente ponendo più attenzione in strada e preoccupandosi anche della sicurezza di tutte le altre persone che si incontrano, che siano a piedi o su qualsiasi tipo di veicolo.
Concludendo, osservo che i progressi fatti negli ultimi decenni (a livello di miglioramento delle strade, dei veicoli e delle misure di controllo) hanno certamente portato nel complesso a buoni risultati. Ma, evidentemente, la strada verso l’eliminazione delle vittime dovute agli incidenti stradali è ancora molto lunga.