Il costo sociale per ogni persona morta in un incidente stradale è di 1,8 milioni di euro, ed il costo sociale complessivo per l’Italia ammonta a 18 miliardi di euro ogni anno. Valore che, purtroppo, è anche probabilmente sottostimato. In questo articolo vi spiego tutto nel dettaglio.
Cosa è il costo sociale?
Quanto costa la vita di una persona che muore a causa di un incidente stradale? Attenzione: non sto parlando del “valore” di una vita umana, impossibile da valutare (e non avrebbe neanche senso cercare di farlo). Parlo di “costo” monetario vero e proprio, intendendo la perdita economica che subisce la nostra società quando qualcuno muore (o anche solo resta ferito) a causa di un incidente stradale.
La stima dei costi sociali legati agli incidenti stradali rappresenta una valutazione del danno economico che la società, e di conseguenza ogni singolo cittadino, deve sostenere a seguito di un sinistro con lesioni a persone. Questo danno prende in considerazione sia le vittime (decedute entro 30 giorni dall’incidente) che i feriti.
È importante sottolineare che questa stima non rappresenta una spesa effettivamente sostenuta, ma piuttosto una quantificazione dei principali oneri economici che gravano sulla collettività a causa di un incidente che coinvolge una persona.
Per arrivare a una valutazione comprensiva e dettagliata dei costi sociali, sono stati analizzati diversi fattori, tra cui:
- Perdita della Capacità Produttiva: Si riferisce alla riduzione o perdita della capacità di un individuo di contribuire economicamente alla società a seguito di un incidente.
- Costi Umani: Sono i costi associati alla sofferenza, al dolore e alla perdita di qualità della vita causati da un incidente.
- Danno Morale: Rappresenta il disagio emotivo e psicologico subito dalla vittima o dai suoi familiari.
- Danno Biologico: Si riferisce alle lesioni fisiche e alle conseguenti menomazioni subite dalla vittima.
- Costi Sanitari: Comprendono le spese mediche e ospedaliere sostenute per curare le vittime di incidenti stradali.
- Danni Materiali: Si riferiscono ai danni subiti dai veicoli e da altre proprietà a seguito di un incidente.
- Costi Amministrativi: Sono le spese legate alla gestione, alla documentazione e all’amministrazione delle conseguenze dell’incidente.
I parametri utilizzati per calcolare questi costi sociali sono stati specificamente differenziati in base alle diverse categorie di vittime: decessi, feriti e feriti gravi.
Quale è il costo sociale degli incidenti stradali in Italia?
Con riferimento ai calcoli più aggiornati (i parametri sono riferiti al 2018, anche se lo studio è terminato nel 2022 ed è stato pubblicato nel 2023), i valori sono questi:
- Il costo sociale per ogni persona morta in un incidente stradale è di 1.812.989 euro;
- Il costo sociale per ogni persona ferita in un incidente stradale è di 45.210 euro;
- Il costo sociale “base” per ogni incidente stradale (da aggiungere a quello di eventuali morti o feriti relativi allo stesso incidente) è di 12.394 euro.
Con riferimento al costo sociale relativo ai feriti, va evidenziato che quello riportato è un valore medio, che mette insieme feriti gravi e feriti lievi (la definizione di ferito grave si basa sulla scala dei traumi AIS – Abbreviated Injury Scale, che classifica la gravità delle lesioni in base a un punteggio numerico. Un ferito grave è identificato con un punteggio MAIS 3+, il che significa che il massimo valore AIS è uguale o superiore a 3). I valori di costo sociale specifici per i feriti gravi ed i feriti lievi sono i seguenti:
- Il costo sociale per ogni ferito grave in incidente stradale è di 467.159 euro;
- Il costo sociale per ogni ferito lieve in incidente stradale è di 8.519 euro.
Il costo sociale complessivo di un certo anno si ottiene applicando i valori visti al numero totale di incidenti, morti e feriti registrati nell’anno in questione (forniti dai dati sugli incidenti pubblicati da ACI-ISTAT), e facendo le somme. L’ultimo calcolo, riferito all’anno 2023, mostra che il costo sociale annuo degli incidenti stradali in Italia è di circa 18 miliardi di euro.
Il contesto da conoscere
Cercare sul web informazioni sul costo sociale porta spesso a risultati diversi e valori contraddittori. Occorre fare riferimento alle fonti ufficiali, e conoscere un minimo l’evoluzione della questione. Vi illustro il tutto di seguito.
Il governo italiano, come quello di ogni stato europeo, ha l’obbligo di calcolare ogni anno il costo sociale degli incidenti stradali. Lo fa in quanto previsto dalla Direttiva Europea 2008/96, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 35/2011. La Direttiva 2008/96 è stata poi aggiornata dalla Direttiva 2019/1936/CE (recepita a sua volta dal Decreto italiano di attuazione, il 213/2021), ma l’adempimento relativo al calcolo del costo sociale non è cambiato. Ed è in capo al nostro Ministero dei Trasporti (MIT).
I valori relativi al costo sociale di un morto, di un ferito e di un incidente sono stati quindi calcolati una prima volta nel 2012 per adempiere al D.Lgs. 35/2011, e diramati da uno specifico Decreto Dirigenziale dell’epoca da parte del MIT. Tali valori (1,5 milioni di euro il costo sociale di ogni persona morta e 42.000 euro quello di ogni persona ferita) sono stati utilizzati per calcolare il costo sociale annuale riferito ad ognuno degli anni che vanno dal 2010 al 2020. Per i curiosi: potete scaricare tutte le edizioni del rapporto annuale a questo link.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha successivamente aggiornato i parametri utilizzati per il calcolo del costo sociale tramite il Decreto Dirigenziale n. 37 del 17/02/2023, con cui ha individuato il costo sociale medio per ogni incidente mortale, lieve o grave verificatosi sulla rete stradale (…) al fine di determinare il costo dell’incidentalità sulla stessa rete nonché di fornire un elemento utile per la classificazione della sicurezza della rete. Il Decreto richiama la Metodologia per il calcolo del costo sociale degli incidenti stradali (chiusa nel novembre 2022), a sua volta collegata al progetto di ricerca ID64, iniziativa promossa dall’ISTAT e avviata nel giugno del 2018. Questo importante progetto ha visto la collaborazione di diversi enti e istituzioni di rilevanza nazionale, tra cui l’Automobile Club d’Italia (ACI), il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Come detto, applicando i parametri di costo sociale aggiornati ai valori di incidenti, morti e feriti del 2023 si ottiene un totale di circa 18 miliardi di euro, come ognuno può verificare facendo un semplice calcolo (e come peraltro è richiamato anche nel rapporto ACI-ISTAT sugli incidenti stradali relativo all’anno 2023).
È interessante infine sottolineare che il costo per una vita umana persa a causa di un incidente stradale calcolato per il 2022 a livello europeo dall’ETSC (European Transport Safety Council) è di 2,5 milioni di euro, superiore al valore di 1,8 milioni calcolato per l’Italia (lo potete verificare nel 18th Road Safety Performance Index Report (pdf).
Come è variato il costo sociale negli ultimi anni?
Lo vediamo nell’immagine seguente: in pratica, escludendo gli anni del Covid (2020 e 2021), siamo rimasti intorno al valore (enorme) dei 18 miliardi di euro.
Usare i parametri del costo sociale, ufficiali ed oggettivi, è utile per fare valutazioni e confronti.
Ad esempio, nell’ambito della gestione di strade ed autostrade, il costo sociale si presta bene per effettuare “valutazioni di rischio”. Inoltre, può essere adeguatamente identificato come “fattore finale di sicurezza” in ambito ISO 39001. Ma qui sto entrando fin troppo nel tecnico.
Ognuno può provare a fare il calcolo con riferimento alla propria città, ed anche a vedere come questo valore varia di anno in anno. I valori unitari di costo sociale per incidente, morto e ferito ve li ho dati; il numero degli incidenti (con anche quello dei morti e quello dei feriti) relativo alla vostra città lo potete recuperare grazie ai microdati ISTAT pubblicamente disponibili.
Conclusioni
Il calcolo del costo sociale non è solo un esercizio statistico: usare questo parametro è utile anche per assicurare una adeguata priorità agli interventi di sicurezza stradale (cosa che peraltro mi capita di fare abitualmente con Trafficlab per lavoro). Ed è importante avere un valore di questo parametro che sia preciso ed aggiornato: la maggiore o minore convenienza a investire in sicurezza stradale è funzione della entità della riduzione del costo sociale causata da un determinato intervento, per cui sottovalutare il costo sociale può disincentivare gli investimenti in sicurezza stradale. Anzi, in qualche modo, ritengo che l'uso del costo sociale svolga una implicita ma efficace azione formativa, abituando i gestori della sicurezza ad un maggior rigore e ad una maggiore trasparenza.
Un incidente stradale non è una fatalità, ma un evento che accade perché qualcosa non va come dovrebbe nel comportamento delle persone, nel funzionamento dei veicoli o nelle prestazioni della strada (il cosiddetto "sistema guida"). Per ridurre il rischio stradale ed il numero di incidenti (e di morti) occorre lavorare su ognuna di queste tre componenti con interventi mirati. E sappiamo già benissimo quali interventi bisogna fare. Vanno però decisi e finanziati come si deve, visto che ne va della salute e della vita di tanti cittadini.
Per approfondire:
Qui alcuni miei post correlati a quanto avete letto:
- I dati e le statistiche sugli incidenti stradali in Italia (da ACI-ISTAT), in Europa e nel mondo.
- I sistemi di gestione per la sicurezza di strade e autostrade.
- Sicurezza stradale: cos’è il “sistema guida”?
Qui un articolo su una rivista di settore, che ho scritto con Andrea Marella:
- Il costo sociale per l’analisi di incidentalità e i relativi interventi di sicurezza. Strade & Autostrade (marzo 2024).