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Quando e perché occorre fare una valutazione del “rischio stradale” o adottare un “sistema ISO 39001”

Le aziende con persone e mezzi su strada devono effettuare una valutazione del rischio stradale sul lavoro. E, nei casi più complessi, è opportuno implementare a tale scopo un sistema di gestione “ISO 39001”.


Premessa

Qualsiasi tipo di organizzazione (Ente o Azienda), in ogni contesto, ha la necessità di massimizzare efficienza e qualità nell’erogazione dei propri servizi, garantendo al contempo la sicurezza dei propri dipendenti. Quelle aventi numeri significativi in termini di siti, dipendenti, veicoli e percorrenze annue su strada devono occuparsi, tra i vari aspetti, anche di quello legato alle attività lavorative al di fuori del “perimetro aziendale”.

Dalla “semplice” mobilità di tipo pendolare, al lavoro svolto quotidianamente su strada dagli operatori dei diversi servizi, fino alle necessità specifiche di mobilità di chi ricopre funzioni dirigenziali e di rappresentanza, è necessario, oltre che opportuno, assicurarsi che ogni persona si attenga scrupolosamente alle disposizioni aziendali e che sia inoltre in possesso di competenze per il lavoro su strada specifiche per il proprio incarico. Il tutto deve essere opportunamente gestito da chi riveste responsabilità di gestione della mobilità e della sicurezza in ambito aziendale (dal Datore di Lavoro all’HSE Manager, dall’RSPP al fleet manager, per finire con il mobility manager).

Un brutto incidente (uno dei tanti…)

Nel giugno 2023 fa è accaduto un tragico incidente sulla A15 Parma-La Spezia, in cui ha perso la vita un camionista di 56 anni alla guida di un autocarro con gru. Secondo le prime ricostruzioni, il braccio meccanico del mezzo pesante ha agganciato un cavalcavia, causando il ribaltamento del camion sulla carreggiata dalla parte del conducente. Lo schianto è stato violentissimo, ed il conducente è rimasto schiacciato tra le lamiere della cabina del veicolo.

Per prevenire incidenti come questo, è importante adottare misure di prevenzione e formazione per i conducenti di autocarri con gru, come ad esempio:

  1. Formazione e abilitazione degli operatori: i conducenti di autocarri con gru devono seguire corsi di formazione specifici e ottenere un attestato di abilitazione per l’utilizzo di gru su autocarro, come previsto dall’Accordo Stato Regioni 22/02/2012.
  2. Verifiche periodiche delle attrezzature: le gru su autocarro devono essere sottoposte a verifiche periodiche per valutarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza.
  3. Rispetto delle norme di sicurezza: i conducenti devono seguire le istruzioni d’uso e le marcature delle gru caricatrici, in conformità alla norma EN 12999.
  4. Adozione di buone pratiche operative in relazione al corretto posizionamento della macchina, all’uso ed alla raccolta del braccio telescopico.

In generale, è fondamentale che i conducenti di autocarri con gru siano adeguatamente formati e consapevoli dei rischi associati all’utilizzo di queste attrezzature. La formazione e l’adozione di buone pratiche operative possono contribuire a ridurre il rischio di incidenti simili in futuro.

Vi ho illustrato giusto un esempio, prendendo a riferimento un caso reale. Uno dei tanti. Approfondiamo il tema.

L’inquadramento normativo e gli studi di settore

Per i lavoratori aventi la strada come luogo di lavoro, l’incidente stradale è una delle più frequenti e gravi cause di infortunio (come dimostrano i dati INAIL), ed il “rischio stradale” è quindi uno dei rischi preminenti.

Può non essere sufficiente, per un Datore di Lavoro, verificare solo la validità della patente di guida e richiedere ai lavoratori il rispetto delle norme del Codice della Strada per poter dire di avere valutato e trattato adeguatamente i loro rischi ai sensi del D.lgs. 81/2008 (Testo Unico per la Salute e la Sicurezza dei Lavoratori). E varie sentenze della Corte di Cassazione hanno rafforzato negli anni questo concetto.

Peraltro, la stessa INAIL ha scritto esplicitamente che “gli incidenti stradali vanno considerati a pieno titolo come un effettivo rischio lavorativo, in un contesto in cui la strada rappresenti il luogo di lavoro e il veicolo potrebbe configurarsi come una attrezzatura” (cfr. fascicolo “LE ATTIVITÀ ESTERNE – ” Valutazione dei rischi per attività svolte presso terzi; INAIL, 2014).

Il tema è peraltro molto sentito anche a livello europeo, come dimostra il progetto “PRAISE” sviluppato dallo European Transport Safety Council (ETSC), relativo proprio allo studio della sicurezza stradale in ambito lavorativo.

I costi aziendali

Tanto le fonti già citate, quanto diversi altri studi, hanno poi evidenziato il problema dei costi economici derivanti dagli incidenti stradali sul lavoro. Non entro nel dettaglio dei numeri, che cambiano naturalmente in base al tipo di organizzazione in esame. Evidenzio però che un incidente stradale sul lavoro non solo produce i costi ad esso direttamente imputabili (spese di riparazione, penali per consegne o servizi ritardati, ecc.), ma comporta anche pesanti oneri differiti (come i rincari assicurativi) o indiretti (mancata disponibilità per un certo periodo di persone o mezzi, danno di immagine aziendale, ecc.). Per non parlare del sempre possibile rischio di lunghi ed onerosi contenziosi legali.

La questione è ora studiata anche dai grandi gruppi assicurativi, o almeno da quelli più innovatori, i quali assistono i loro principali clienti (specie quelli con flotte molto numerose) con servizi che vanno al di là della semplice copertura dei danni dovuti ai sinistri ed arrivano ad agire quasi come consulenti per la riduzione del rischio stradale. Nella giusta convinzione che una minore sinistrosità sia un obiettivo comune, a cui sia gli assicuratori che gli assicurati debbano tendere.

La valutazione del “rischio stradale”

Ricordo che ogni Datore di Lavoro deve garantire che la sicurezza e la salute dei propri lavoratori debbano essere garantite per tutte le attività e mansioni da essi svolte. E deve provvedere, a tale scopo, alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), come previsto dall’art. 28 del D.lgs. 81/08. Com’è noto, all’interno del D.lgs. 81/08 non è presente alcun riferimento esplicito al “rischio stradale”. Tuttavia, poiché una causa rilevante di morte o di infortunio sul lavoro è data proprio dagli incidenti stradali (siano essi avvenuti durante il lavoro stesso o nella fase di itinere casa-lavoro), è opportuno che i datori di lavoro e le organizzazioni aziendali rivolgano particolare attenzione a tale questione.

Le aziende che hanno grandi numeri in termini di dipendenti, veicoli in uso e spostamenti quotidiani avvertono la gestione del rischio stradale come uno dei principali punti su cui focalizzare la propria attenzione ed a cui destinare una quota significativa delle risorse dedicate alla sicurezza sul lavoro.

Per innumerevoli attività, infatti, il “luogo di lavoro” non è un posto specifico individuato all’interno di un ufficio o di uno stabilimento produttivo ma è la strada pubblica. Di conseguenza, diventa necessario effettuare una specifica “valutazione del rischio stradale”.

I sistemi di gestione ISO 39001

In aggiunta a quanto detto, nel 2016 l’UNI ha recepito, tradotto in italiano e pubblicato lo standard “ISO 39001 – Sistemi di gestione della sicurezza del traffico stradale (RTS) – Requisiti e guida all’utilizzo”. Lo standard ISO 39001 definisce i requisiti che deve avere un sistema organizzativo mirato alla riduzione del numero di morti e del numero di feriti conseguenti agli incidenti stradali, e tale sistema può essere adottato da qualsiasi tipo di organizzazione: aziende private, gestori di reti stradali, Enti Pubblici, ecc. Le organizzazioni che dimostrano di avere un sistema di gestione conforme ai requisiti di tale standard possono ottenerne la certificazione da parte un ente accreditato, in analogia alle varie norme “di sistema” (ISO 9001, ISO 14001, ISO 45001, ecc.).

È da sottolineare che questa certificazione consente in modo sempre più frequente l'”accesso al mercato” per molte imprese, come ad esempio nel campo dei lavori stradali o in quello del trasporto persone.

La certificazione ISO 39001 è conseguibile da organizzazioni di qualsiasi tipo e dimensione. 

Ma, in particolare, essa assume senso ed utilità per le aziende di dimensioni medio-grandi, responsabili della presenza su strada di un gran numero di persone (dipendenti o meno) e mezzi (di proprietà o meno).

Ed è inoltre particolarmente indicata per imprese già dotate di sistemi di gestione conformi agli standard ISO 9001 e ISO 45001.

Peraltro, l’approccio di un sistema organizzativo conforme ai requisiti della norma ISO 39001 è orientato alla tutela dell’incolumità non solo dei dipendenti di una data organizzazione, ma anche di tutti gli utenti della strada rispetto ai quali le attività dell’organizzazione possono avere un impatto. La certificazione di un sistema di gestione conforme a questo standard, quindi, si sposa bene anche con quelle associate ai modelli organizzativi orientati alla tutela ed al rafforzamento della responsabilità amministrativa e della responsabilità sociale d’impresa (cfr. D. Lgs 231/2001, certificazione SA8000, ecc.).

Inoltre, l’implementazione di un sistema di questo tipo da parte di una certa organizzazione fa sì che aumenti anche l’attenzione alla sicurezza stradale sui propri fornitori. Ad esempio, varie concessionarie autostradali inseriscono nei bandi relativi ai lavori su strada il possesso della certificazione ISO 39001 per le ditte concorrenti, come requisito premiante o esclusivo.

Conclusioni

Come consulente, mi dedico a sostenere organizzazioni di medie e grandi dimensioni nell’elaborazione di piani specifici finalizzati a migliorare l’efficienza gestionale mediante la riduzione del rischio stradale. Questo è ottenuto attraverso un approccio integrato, accuratamente progettato e adattato alle specifiche caratteristiche dell’organizzazione. Il mio obiettivo è permettere all’organizzazione di raggiungere uno o più degli obiettivi seguenti, a seconda delle sue preferenze e potenzialmente in combinazione:

  1. Ottenere una valutazione dettagliata del rischio stradale, in conformità con l’ex D.Lgs. 81/08, e implementare le relative misure di miglioramento, calibrate in base alle esigenze e alle risorse disponibili all’interno dell’organizzazione.
  2. Adattare il sistema di gestione aziendale per conformarsi ai requisiti dello standard ISO 39001, con l’obiettivo finale di ottenere una certificazione.

Attraverso queste strategie, posso aiutare la vostra organizzazione a minimizzare il rischio stradale e a incrementare la vostra efficienza operativa.