
Le aziende con persone e mezzi su strada devono effettuare una valutazione del rischio stradale sul lavoro.
E, nei casi più complessi, è opportuno implementare a tale scopo un sistema di gestione “ISO 39001”.
Premessa
Qualsiasi tipo di organizzazione (Ente o Azienda), in ogni contesto, ha la necessità di massimizzare efficienza e qualità nell’erogazione dei propri servizi, garantendo al contempo la sicurezza dei propri dipendenti. Quelle aventi numeri significativi in termini di siti, dipendenti, veicoli e percorrenze annue su strada devono occuparsi, tra i vari aspetti, anche di quello legato alle attività lavorative al di fuori del “perimetro aziendale”.
Dalla “semplice” mobilità di tipo pendolare, al lavoro svolto quotidianamente su strada dagli operatori dei diversi servizi, fino alle necessità specifiche di mobilità di chi ricopre funzioni dirigenziali e di rappresentanza, è necessario, oltre che opportuno, assicurarsi che ogni persona si attenga scrupolosamente alle disposizioni aziendali e che sia inoltre in possesso di competenze per il lavoro su strada specifiche per il proprio incarico. Il tutto deve essere opportunamente gestito da chi riveste responsabilità di gestione della mobilità e della sicurezza in ambito aziendale (dal Datore di Lavoro all’HSE Manager, dall’RSPP al fleet manager, per finire con il mobility manager).
L’inquadramento normativo e gli studi di settore
Per i lavoratori aventi la strada come luogo di lavoro, l’incidente stradale è una delle più frequenti e gravi cause di infortunio (come dimostrano i dati INAIL), ed il “rischio stradale” è quindi uno dei rischi preminenti.
Può non essere sufficiente, per un Datore di Lavoro, verificare solo la validità della patente di guida e richiedere ai lavoratori il rispetto delle norme del Codice della Strada per poter dire di avere valutato e trattato adeguatamente i loro rischi ai sensi del D.lgs. 81/2008 (Testo Unico per la Salute e la Sicurezza dei Lavoratori). E varie sentenze della Corte di Cassazione hanno rafforzato negli anni questo concetto.
Peraltro, la stessa INAIL ha scritto esplicitamente che “gli incidenti stradali vanno considerati a pieno titolo come un effettivo rischio lavorativo, in un contesto in cui la strada rappresenti il luogo di lavoro e il veicolo potrebbe configurarsi come una attrezzatura” (cfr. fascicolo “LE ATTIVITÀ ESTERNE – ” Valutazione dei rischi per attività svolte presso terzi; INAIL, 2014).
Il tema è peraltro molto sentito anche a livello europeo, come dimostra il progetto “PRAISE” sviluppato dallo European Transport Safety Council (ETSC), relativo proprio allo studio della sicurezza stradale in ambito lavorativo.
I costi aziendali
Tanto le fonti già citate, quanto diversi altri studi, hanno poi evidenziato il problema dei costi economici derivanti dagli incidenti stradali sul lavoro. Non entro nel dettaglio dei numeri, che cambiano naturalmente in base al tipo di organizzazione in esame. Evidenzio però che un incidente stradale sul lavoro non solo produce i costi ad esso direttamente imputabili (spese di riparazione, penali per consegne o servizi ritardati, ecc.), ma comporta anche pesanti oneri differiti (come i rincari assicurativi) o indiretti (mancata disponibilità per un certo periodo di persone o mezzi, danno di immagine aziendale, ecc.). Per non parlare del sempre possibile rischio di lunghi ed onerosi contenziosi legali.
La questione è ora studiata anche dai grandi gruppi assicurativi, o almeno da quelli più innovatori, i quali assistono i loro principali clienti (specie quelli con flotte molto numerose) con servizi che vanno al di là della semplice copertura dei danni dovuti ai sinistri ed arrivano ad agire quasi come consulenti per la riduzione del rischio stradale. Nella giusta convinzione che una minore sinistrosità sia un obiettivo comune, a cui sia gli assicuratori che gli assicurati debbano tendere.
La valutazione del “rischio stradale”
Ricordo che ogni Datore di Lavoro deve garantire che la sicurezza e la salute dei propri lavoratori debbano essere garantite per tutte le attività e mansioni da essi svolte. E deve provvedere, a tale scopo, alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), come previsto dall’art. 28 del D.lgs. 81/08. Com’è noto, all’interno del D.lgs. 81/08 non è presente alcun riferimento esplicito al “rischio stradale”. Tuttavia, poiché una causa rilevante di morte o di infortunio sul lavoro è data proprio dagli incidenti stradali (siano essi avvenuti durante il lavoro stesso o nella fase di itinere casa-lavoro), è opportuno che i datori di lavoro e le organizzazioni aziendali rivolgano particolare attenzione a tale questione.
Le aziende che hanno grandi numeri in termini di dipendenti, veicoli in uso e spostamenti quotidiani avvertono la gestione del rischio stradale come uno dei principali punti su cui focalizzare la propria attenzione ed a cui destinare una quota significativa delle risorse dedicate alla sicurezza sul lavoro.
Per innumerevoli attività, infatti, il “luogo di lavoro” non è un posto specifico individuato all’interno di un ufficio o di uno stabilimento produttivo ma è la strada pubblica. Di conseguenza, diventa necessario effettuare una specifica “valutazione del rischio stradale”.
I sistemi di gestione ISO 39001
In aggiunta a quanto detto, nel 2016 l’UNI ha recepito, tradotto in italiano e pubblicato lo standard “ISO 39001 – Sistemi di gestione della sicurezza del traffico stradale (RTS) – Requisiti e guida all’utilizzo”. Lo standard ISO 39001 definisce i requisiti che deve avere un sistema organizzativo mirato alla riduzione del numero di morti e del numero di feriti conseguenti agli incidenti stradali, e tale sistema può essere adottato da qualsiasi tipo di organizzazione: aziende private, gestori di reti stradali, Enti Pubblici, ecc. Le organizzazioni che dimostrano di avere un sistema di gestione conforme ai requisiti di tale standard possono ottenerne la certificazione da parte un ente accreditato, in analogia alle varie norme “di sistema” (ISO 9001, ISO 14001, ISO 45001, ecc.).
È da sottolineare che questa certificazione consente in modo sempre più frequente l'”accesso al mercato” per molte imprese, come ad esempio nel campo dei lavori stradali o in quello del trasporto persone.
La certificazione ISO 39001 è conseguibile da organizzazioni di qualsiasi tipo e dimensione.
Ma, in particolare, essa assume senso ed utilità per le aziende di dimensioni medio-grandi, responsabili della presenza su strada di un gran numero di persone (dipendenti o meno) e mezzi (di proprietà o meno).
Ed è inoltre particolarmente indicata per imprese già dotate di sistemi di gestione conformi agli standard ISO 9001 e ISO 45001.
Peraltro, l’approccio di un sistema organizzativo conforme ai requisiti della norma ISO 39001 è orientato alla tutela dell’incolumità non solo dei dipendenti di una data organizzazione, ma anche di tutti gli utenti della strada rispetto ai quali le attività dell’organizzazione possono avere un impatto. La certificazione di un sistema di gestione conforme a questo standard, quindi, si sposa bene anche con quelle associate ai modelli organizzativi orientati alla tutela ed al rafforzamento della responsabilità amministrativa e della responsabilità sociale d’impresa (cfr. D. Lgs 231/2001, certificazione SA8000, ecc.).
Inoltre, l’implementazione di un sistema di questo tipo da parte di una certa organizzazione fa sì che aumenti anche l’attenzione alla sicurezza stradale sui propri fornitori. Ad esempio, varie concessionarie autostradali inseriscono nei bandi relativi ai lavori su strada il possesso della certificazione ISO 39001 per le ditte concorrenti, come requisito premiante o esclusivo.
Ecco come posso esservi utile
Nella mia attività di consulenza assisto organizzazioni medio-grandi nella realizzazione di uno specifico piano per l’aumento dell’efficienza gestionale attraverso la riduzione del rischio stradale, con un approccio integrato appositamente definito e calibrato sulle peculiarità aziendali.
Il servizio offerto consente all’organizzazione di ottenere, a scelta (ed eventualmente in modo congiunto):
- una valutazione specifica del rischio stradale (ex-D.Lgs. 81/08), con le conseguenti misure di miglioramento (calibrate su esigenze e risorse dell’azienda);
- un adeguamento del sistema di gestione aziendale in conformità ai requisiti dello standard ISO 39001, da portare a certificazione.
Vi invito a contattarmi se:
- fate parte di una realtà aziendale e avvertite criticità legate alle competenze alla guida dei dipendenti (in termini di formazione o addestramento), alla gestione dei veicoli aziendali (fleet management) o alla pianificazione degli spostamenti (sia del tipo casa-lavoro che per attività lavorativa), anche in assenza di incidenti occorsi;
- fate parte di una amministrazione pubblica e volete affrontare il problema della riduzione del rischio stradale per la vostra città o per poli specifici (es. scuole, ecc.), con interventi di tipo gestionale/organizzativo o di formazione/educazione per tecnici o cittadini.
- fate parte di una qualsiasi organizzazione che voglia avviare programmi formativi o educativi sul tema della sicurezza stradale o vogliate partecipare in prima persona ai miei corsi di formazione su rischio stradale e ISO 39001.