L’accessibilità urbana è una delle chiavi per l’inclusione sociale. Ogni persona ha il diritto a muoversi, come sancito dalla Costituzione. Sappiamo dall’urbanistica che se le città sono a misura di bambini, anziani, donne e disabili, allora lo sono per tutti. Occorre quindi creare città accessibili, con infrastrutture e trasporto pubblico senza barriere, usando al meglio le soluzioni tecnologiche oggi disponibili. E le buone pratiche non mancano!
Premessa
La progettazione e la pianificazione delle città giocano un ruolo cruciale nel determinare come viviamo, ci muoviamo e interagiamo con il nostro ambiente urbano. Un elemento che merita un’attenzione particolare è l’accessibilità. Non è solo un concetto di urbanistica, ma un requisito fondamentale per garantire un’effettiva inclusività e equità sociale. Le città devono considerare la mobilità come un diritto universale, assicurando che le infrastrutture e i servizi siano accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità.
Il diritto alla mobilità ed alla sicurezza sulle strade.
Vediamo cosa riportano la Costituzione ed il Codice della Strada sul tema.
- L’articolo 16 della Costituzione stabilisce che “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”. Questo diritto alla mobilità è strettamente legato al concetto di mobilità sostenibile, che mira a garantire che i sistemi di trasporto soddisfino le esigenze economiche, sociali e ambientali della società, riducendo al contempo l’impatto negativo sull’ambiente e sulla salute delle persone.
- E l‘art. 1 del Codice della Strada recita: “La sicurezza e la tutela della salute delle persone nonché la tutela dell’ambiente, nella circolazione stradale, rientrano tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato”.
Leggi e normative
Un aspetto fondamentale della mobilità sostenibile è l’accessibilità per le persone con disabilità. In Italia, si stima che oltre 3,5 milioni di persone abbiano una disabilità. Per garantire l’accessibilità a queste persone, è fondamentale facilitare e aumentare l’uso del trasporto pubblico da parte delle persone disabili, migliorando l’infrastruttura e i servizi di trasporto. In alcune regioni italiane, vengono ad esempio rilasciate tessere gratuite che consentono alle persone con disabilità di viaggiare su tutta la rete del trasporto pubblico. Ma non basta fare solo questo.
In Italia, la mobilità e gli spostamenti urbani delle persone con disabilità sono tutelati da diverse normative. Ecco i principali riferimenti da considerare.
- L’articolo 27 della legge 118/71 stabilisce che i servizi di trasporto pubblico, in particolare tram e metropolitane, devono essere accessibili alle persone con disabilità. Questa norma è stata attuata con il DPR 384/78 e successivamente integrata dalla legge 41/86.
- Il decreto del Ministero dei Trasporti del 18/7/91 impone che tutti gli autobus, sia pubblici che privati, con più di 9 posti, devono rispettare specifiche prescrizioni tecniche per permettere l’accesso a persone non deambulanti e su sedie a rotelle.
- La legge 104/92, all’articolo 26, impone alle Regioni e ai Comuni di assicurare l’accessibilità dei mezzi di trasporto pubblico alle persone con disabilità. La stessa legge prevede che i Comuni debbano assicurare modalità di trasporto individuali per le persone con disabilità non in grado di servirsi dei mezzi pubblici.
- Inoltre, l’articolo 24 del DPR 503/96 prescrive per le metropolitane l’obbligo di riservare almeno tre posti per le persone con difficoltà di deambulazione e di avere all’interno di una vettura lo spazio sufficiente per accogliere una carrozzella.
- A livello europeo, le persone con disabilità o mobilità ridotta hanno diritto a servizi di assistenza gratuiti quando viaggiano in aereo, treno, autobus o nave. Il Regolamento (CE) n. 1107/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio tutela i diritti delle persone con disabilità e delle persone con mobilità ridotta nel trasporto aereo.
- Inoltre, le persone con disabilità hanno diritto a un contrassegno di parcheggio dell’UE, che consente loro di sostare e circolare in zone a traffico limitato, nelle corsie preferenziali aperte ai mezzi pubblici e taxi, e di sostare in zone dove vige il divieto purché non intralcino il traffico.
L’accessibilità e la mobilità: pilastri di un’urbanistica inclusiva.
Nelle città moderne, l’accessibilità e la mobilità vanno oltre l’adeguamento alle normative: sono le fondamenta per un ambiente urbano che rispetta e valorizza ogni suo cittadino. Le città che mettono in atto strategie di accessibilità e mobilità inclusiva ottengono una serie di benefici che vanno a vantaggio di tutta la comunità:
- Accesso universale: l’accessibilità nella pianificazione urbana significa garantire un accesso equo e universale a tutti i servizi urbani. Questo include trasporti pubblici, edifici pubblici, spazi verdi e attività culturali. Un’accessibilità adeguata non solo migliora la qualità della vita delle persone con disabilità, ma offre un ambiente più accogliente e comodo per tutti.
- Maggiore autonomia: progettare per l’accessibilità significa promuovere l’autonomia individuale. Le infrastrutture e i servizi urbani accessibili permettono alle persone con disabilità di muoversi in modo indipendente, riducendo la necessità di assistenza e contribuendo al senso di autostima e libertà.
- Inclusione sociale: un’urbanistica che tiene conto dell’accessibilità favorisce la partecipazione di tutti alla vita sociale della città. Ridurre le barriere fisiche aiuta a combattere l’isolamento, migliorando la coesione sociale e promuovendo un ambiente più inclusivo e accogliente.
Strategie per un’urbanistica accessibile ed inclusiva.
Per rendere le nostre città veramente accessibili e inclusive, è essenziale adottare alcune strategie chiave:
- Progettazione universale: un principio fondamentale per una città accessibile è la progettazione universale. Questo concetto, che si riferisce alla creazione di prodotti e ambienti utilizzabili da tutti senza la necessità di adattamenti o progettazioni specialistiche, dovrebbe essere alla base di ogni progetto urbano.
- Tecnologia assistiva: l’innovazione tecnologica ha aperto nuove possibilità per migliorare l’accessibilità urbana. Tecnologie assistive, come applicazioni di navigazione per persone con disabilità o segnalazioni tattili per i non vedenti, possono migliorare notevolmente l’esperienza di mobilità urbana per tutti.
- Formazione e sensibilizzazione: infine, ma non meno importante, è fondamentale sensibilizzare e formare progettisti urbani, i responsabili delle politiche e il pubblico in generale sull’importanza dell’accessibilità e della mobilità per le persone con disabilità. Una maggiore consapevolezza può contribuire a creare un cambiamento culturale e a promuovere un’urbanistica più inclusiva.
Alcune risorse.
Ecco alcuni esempi e risorse per aiutare progettisti ed urbanisti a realizzare città accessibili:
- Progetto C.Os.T.A.: La Regione Puglia ha finanziato sei località con 1,8 milioni di euro per progetti pilota per il turismo accessibile lungo le coste pugliesi. L’obiettivo del progetto è la sperimentazione di progetti pilota in diverse zone del territorio regionale attraverso il coinvolgimento di soggetti del Terzo settore, imprese turistiche, comuni e ambiti territoriali sociali, chiamati a presentare progetti in cui l’accessibilità dei disabili sia al centro delle priorità
- Progetto “Voghera Smart”: Voghera, in provincia di Pavia, sta lavorando al progetto “Voghera Smart” per diventare una città a misura di disabili. Gli studenti dell’istituto Baratta-Maserati sono coinvolti nello sviluppo di un percorso urbano accessibile, in collaborazione con la Fondazione Comunitaria Pavia, il Comune di Voghera, l’Università di Pavia e l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili (ANMIC).
- Progetto e-Quitas: è un forum sulla mobilità inclusiva tenutosi a Bologna il 14 marzo 2023, promosso da PIARC Italia e Antartide-Centro Studi e Comunicazione Ambientale, con il patrocinio di diverse istituzioni e organizzazioni. L’evento si è concentrato sul tema dell’utenza stradale vulnerabile, rappresentata da persone anziane e con disabilità, al fine di garantire sicurezza e accessibilità anche alla luce dei sistemi di automazione del veicolo. Durante il forum, sono stati organizzati tavoli tematici per identificare le criticità della mobilità per persone disabili e proporre soluzioni alle barriere che ostacolano una mobilità inclusiva.
- Progetto Paese Città accessibili a tutti – Urbanistica informazioni: Questo sito presenta il Progetto Paese, che si concentra sulle buone pratiche delle città accessibili in Italia e offre informazioni su workshop e conferenze riguardanti l’accessibilità urbana.
- Accessibilità: tutti inclusi – Politecnico di Milano: Questa tesi di laurea magistrale in Architettura (di Lorenzo Porzio) analizza le sfide per una politica integrata di accessibilità per tutti e fornisce una “cassetta degli attrezzi” per le amministrazioni comunali interessate a migliorare l’accessibilità urbana.
- Accessibilità urbana, disabilità e smart cities – IRPA: Questo articolo discute l’importanza dell’accessibilità urbana nel contesto delle smart cities e sottolinea la necessità di garantire un accesso equo ai servizi della città per tutti i residenti, comprese le persone con disabilità.
- Accessibilità (tecnologia) – Teknoring: Questo sito offre informazioni sull’accessibilità in ambito tecnologico e discute l’importanza dell’accessibilità urbana come valore collettivo e come strategia di qualificazione ambientale.
- Le 7 città più accessibili in Europa per turisti con disabilità – Sunrise Medical: Questo articolo elenca le sette città europee più accessibili per i turisti con disabilità, evidenziando le iniziative e i miglioramenti nell’accessibilità urbana.
L’urbanistica come strumento per progetti inclusivi di genere
Interessante iniziativa da Bologna, dove l’amministrazione comunale ha approvato e “fatto proprio” il Manuale “Linee guida per progetti inclusivi di genere a Bologna” (qui il pdf), uno dei prodotti più rilevanti del progetto “Gender gap reduction in urban projects” sostenuto da European Investment Bank (EIB) e realizzato grazie al supporto di un gruppo di assistenza tecnica composto da OCA GLOBAL Fondazione Giacomo Brodolini e irs – Istituto per la Ricerca Sociale.
Questo manuale è rivolto ai tecnici specializzati che lavorano nel campo della progettazione dello spazio urbano, con particolare attenzione alle tre aree tematiche: spazio pubblico, mobilità e edifici scolastici. Il documento raccoglie una serie di domande e principi progettuali utili ad indirizzare la progettazione dello spazio urbano integrando la prospettiva di genere. Alla fine di ogni capitolo sono presenti domande di verifica che possono essere utilizzate in varie fasi del progetto. Le risposte ad alcune domande sono reperibili attraverso l’uso di dati geolocalizzati. Visto che la prospettiva di genere valorizza l’esperienza urbana, alcune di queste domande possono essere utilizzate durante i processi partecipativi. Le indicazioni contenute nel manuale rappresentano un ottimo a cui tendere, che deve essere adattato a un contesto in cui si progetta. L’obiettivo a cui si punta rimane quello di una città inclusiva, che dia la priorità alla vita quotidiana.
Provate ora ad immaginare la vostra strada in un modo diverso!
L’idea di una città accessibile si sposa bene con il modello “Città30”. Come ripetiamo da anni in tutti i convegni sul tema, anche la stessa Amsterdam (che oggi prendiamo a modello) non è sempre stata così (le immagini di alcuni anni fa mostrano le sue strade congestionate dal traffico automobilistico). In quella città, ed in molte altre, i cittadini hanno deciso di abbracciare una nuova visione, e l’hanno semplicemente messa in pratica.
Come immaginare la propria strada, o la propria città, in un modo diverso? Segnalo a questo proposito un paio di piattaforme. Non è che così diventiamo tutti urbanisti o pianificatori, per quello occorre studiare all’Università. Ma si tratta comunque interessanti da provare.
- Questa è già operativa, considera solo pedoni, bici e verde urbano, e propone quattro diverse alternative per la strada indicata: Dutch Cycling Lifestyle.
- Questa invece, in fase di attivazione, è più personalizzabile, e si possono inserire anche altri elementi (es. trasporto pubblico, ecc.): Urban Utopia (urban-utopia.ai).
Conclusioni.
Riflettendo su quanto esposto, emerge chiaramente che la progettazione e la pianificazione urbana non sono solo questioni di estetica o funzionalità, ma sono profondamente intrecciate con il diritto alla mobilità e l’accessibilità per tutti. Le città devono essere ripensate con una visione inclusiva, dove ogni persona, indipendentemente dalle sue abilità, possa vivere e muoversi liberamente.
La mobilità urbana inclusiva non è solo un obiettivo da raggiungere, ma un processo continuo di apprendimento, adattamento e miglioramento. Le leggi e le normative italiane delineano un quadro per l’accessibilità, ma è l’attuazione pratica di questi principi che trasforma le città in luoghi veramente accoglienti per tutti. Ogni passo verso un’infrastruttura più accessibile, ogni miglioramento nei sistemi di trasporto pubblico, e ogni iniziativa per rendere gli spazi urbani più inclusivi, contribuisce a costruire una società più equa e solidale.
La nostra sfida è quella di guardare oltre le normative, abbracciando un approccio olistico che integra accessibilità, tecnologia assistiva e sensibilizzazione. Solo così potremo garantire che l’accesso universale diventi una realtà tangibile, portando beneficio non solo alle persone con disabilità, ma a tutta la comunità.
In conclusione, l’impegno per una mobilità urbana inclusiva è un viaggio che richiede collaborazione, innovazione e, soprattutto, un cambiamento di mentalità. È un percorso che ci invita a riconsiderare e ridefinire cosa significhi vivere in una città, per garantire che ogni suo cittadino possa godere pienamente della vita urbana.