
Si parla spesso della sostituzione dei semafori con le rotatorie in numerose situazioni, come strumento per la soluzione degli ingorghi stradali e per il miglioramento della sicurezza stradale.
Ma è davvero così?
La risposta è: “dipende dal caso specifico”.
Perché si sono diffusi i semafori
Partiamo da una considerazione: il problema della congestione stradale è relativamente recente (per quanto molto sentito). Le strade costruite fino alla prima metà del secolo scorso, in particolare in ambito urbano e peri-urbano, non erano progettate allo scopo di sostenere pesanti flussi veicolari. Gli incroci erano (e sono ancora), per l’appunto, dei luoghi di intersezione tra due o più strade diverse, e i pochi veicoli a motore che inizialmente li impegnavano non creavano alcun problema di congestione.
Con l’aumento dei veicoli circolanti, le strade in molti contesti urbani sono “andate in crisi”, in quanto non adatte a contenere e sostenere i crescenti flussi di traffico delle città. È stato quindi necessario regolamentare gli incroci più trafficati con strumenti più complessi della semplice segnaletica di STOP o DARE PRECEDENZA.
Da qui la diffusione dei semafori, che consentono di dare il via libera, a turno, a tutte le correnti di traffico, anche in base alla reciproca consistenza in termini di volumi. Questo strumento si è evoluto nel tempo, ed oggi abbiamo sistemi semaforici molto complessi, che modificano ad esempio il tempo di verde in base alla lunghezza delle code da smaltire, o danno il via libera all’avvicinarsi di un autobus (per velocizzare la sua corsa), o si attivano solo in presenza di veicoli in avvicinamento, il tutto in modo automatico. E con ottimi risultati.
Perché le rotatorie riducono congestione, incidenti ed inquinamento
Tuttavia, in numerosi casi si è riscontrato che l’uso di rotatorie migliora la funzionalità dell’incrocio, in termini di numero di veicoli che si riescono a “smaltire”. Le rotatorie non necessitano di regolazione semaforica: la regola di circolazione prevede che i veicoli in arrivo, prima di immettersi nell’anello, debbano dare precedenza ai veicoli già all’interno della stessa rotonda. Questo tipo di regolazione riduce generalmente i tempi medi di attesa dei veicoli rispetto ad una regolazione semaforica (e quindi le code lungo le strade che afferiscono al nodo), e per questo motivo numerosi incroci sono stati modificati nel tempo proprio con l’inserimento di rotatorie.
Oltre al miglioramento della circolazione dei veicoli, le rotatorie possono portare inoltre importanti benefici in termini di sicurezza e di impatto ambientale. Per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza stradale, occorre considerare che la loro presenza impone ai veicoli in avvicinamento una notevole decelerazione rispetto alla loro velocità di marcia, per cui eventuali scontri tra veicoli in un incrocio con rotatoria sono molto meno frequenti e violenti di scontri in incroci regolati da semafori (dove le strade che si intersecano hanno andamento rettilineo). Per quanto riguarda l’aspetto ambientale, occorre invece considerare che, con le rotatorie, l’andamento più regolare dei veicoli (minori frenate, minor tempo di veicoli fermi a motore acceso, ecc.) consente di ridurre le emissioni inquinanti ed il rumore prodotto.
L’importanza della micro-simulazione
Per realizzare una rotatoria, oltre al costo di costruzione (non banale), occorre però avere uno spazio sufficiente. Se non si ha spazio a disposizione non ci sono alternative all’uso del semaforo (quantomeno per incroci con flussi sostenuti). Ma, se c’è lo spazio, vale la pena per gli enti gestori delle strade (Comuni, Regioni, ecc.) di pensarci ed effettuare uno studio per verificare se l’inserimento della rotatoria può migliorare o meno la situazione, dal momento che questo esito non è per niente scontato.
Per realizzare lo studio occorre conoscere i flussi di traffico che interessano le strade in modo approfondito, non solo in valore assoluto su ogni singola strada, ma anche (e soprattutto) con un livello di dettaglio tale da fornire i valori delle manovre di svolta (es. quanti veicoli procedono diritto, quanti svoltano a destra, quanti a sinistra, ecc.), in quanto sono queste grandezze che influenzano in misura significativa il funzionamento dell’incrocio.
Una volta misurati questi flussi (o stimati, in caso di previsione di interventi importanti ancora da realizzarsi in prossimità dell’incrocio, ad esempio in caso di realizzazione di un nuovo polo attrattore) con riferimento alle situazioni più gravose (es. ora di punta), si ricorre a modelli di micro-simulazione implementati con specifici software, in grado di riprodurre le condizioni dell’intersezione ed il comportamento dei guidatori in ognuno dei due casi (incrocio regolato con semaforo o rotatoria). In tal modo, è possibile verificare, con riferimento allo specifico caso, se è meglio regolare l’incrocio in un modo o nell’altro, e definire anche i migliori parametri (es. la geometria più adatta in caso di rotatoria, o il piano delle fasi semaforiche in caso di semaforo).
La sicurezza
Per quanto riguarda la quantità di veicoli che si riescono a far circolare non è dunque facile scegliere tra un semaforo o una rotatoria. Per quanto riguarda la sicurezza, però, la risposta è più semplice. È utile leggere un articolo dell’ASAPS (Associazione sostenitori ed amici della Polizia Stradale) in merito.
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Le rotonde stradali sono state “scoperte” tardi in Italia, ma dopo è stata una rivelazione, tanto che ormai fanno parte integrante del panorama stradale del nostro Paese. secondo alcuni critici anche troppo integrante.
Appena nate le rotatorie hanno suscitato curiosità e difficoltà di interpretazione come per tutti i neonati. La prima domanda è stata: ma quali sono le norme che regolamentano la circolazione all’interno? Diciamo allora che il codice non prevede specifiche indicazioni per le rotonde stradali, forse perché sono esplose dopo. Quindi all’interno delle rotonde si applicano le regole della normale circolazione.
Solo per rispolverare i principi della precedenza vogliamo ricordare che:
- Nelle rotonde alla “francese” (sistema adottato in Italia) ha diritto di precedenza chi circola all’interno. Per chi è all’interno della rotatoria è indispensabile segnalare ogni manovra.
- Chi entra nella rotatoria alla “francese” deve dare la precedenza ai veicoli che vi circolano. In fase di entrata nella rotatoria non è indispensabile segnalare la manovra ai veicoli che seguono.
Eventuali diverse modalità di circolazione sono segnalate attraverso l’apposizione di cartelli stradali o di strisce longitudinali. In particolare, nelle rotatorie a due corsie di scorrimento è buona norma impegnare la corsia esterna (cioè la parte più estrema e più ampia) nel caso in cui si debba subito svoltare a destra; viceversa è opportuno impegnare la corsia più interna (cioè quella a circonferenza più stretta) nel caso in cui si debba percorrere larga parte della rotatoria o si debba effettuare una inversione rispetto al senso di marcia in entrata, percorrendola tutta.
Alla domanda se le rotatorie siano veramente più sicure rispetto agli incroci con semaforo la risposta è: sicuramente sì.
Intanto va precisato che in un incrocio a 4 rami i punti di conflitto fra i veicoli sono 24. In una rotonda a 4 rami i punti di conflitto sono 8.
Sintetizziamo poi i vantaggi delle rotonde stradali:
- Riduzione della velocità di percorrenza del tratto dove è posizionata la rotonda.
- Diminuzione dei punti di collisione fra i veicoli, perciò riduzione dei sinistri stradali e soprattutto della loro gravità.
- In genere ottima fluidità del traffico grazie alla completa eliminazione dei tempi morti (ad un semaforo col rosso si sta fermi anche se dall’altra parte in quel momento non arriva nessuno).
- Diminuzione della rumorosità e dell’inquinamento rispetto agli incroci con semaforo.
- Possibilità per tutti i mezzi, compreso i pesanti, di invertire il senso di marcia.
- Migliore aspetto architettonico dell’inserzione stradale.
Ricordo, infine, che proprio nelle aree urbane si conta il 76,6% degli incidenti e il 44% delle vittime. Un buon motivo per abbassare la soglia del pericolo nelle città. Non esistono dati ancora precisi e generalizzati. Tuttavia, in alcune realtà dove le rotonde sono state adottate da tempo gli incidenti all’incrocio sono praticamente spariti. Quando poi accadono, secondo le informazioni che ci forniscono le Polizie Locali, sono generalmente molto meno gravi che quelli che avvengono all’incrocio.
Negli ultimi tempi, specie di notte, alcuni giovani usano le rotonde come campo di ardimento per le loro prove di guida “sportiva”. Ma questa è un’altra storia.
Giordano Biserni (ASAPS)
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Concludendo…
L’importanza della valutazione modellistica è quindi fondamentale, in quanto consente di stimare a priori se valga la pena o meno investire centinaia di migliaia di euro per realizzare una rotatoria o se dovesse essere invece più efficace adottare una programmazione dei semafori ben studiata (con i cosiddetti “semafori attuati”).
Ovviamente, lo studio deve essere sempre condotto in modo rigoroso, ed i risultati analizzati con molto spirito critico, per evitare di fidarsi ciecamente delle simulazioni modellistiche e non correre quindi il rischio di prendere lucciole per lanterne.
Ma studiare con i giusti strumenti e con le metodologie più adatte i problemi del traffico consente, oggi più che mai, di ottimizzare le (spesso poche) risorse economiche a disposizione dei Comuni realizzando nel modo migliore solo gli interventi che servono davvero, e facendolo in modo da conseguire il risultato più efficace.