Sicurezza nel trasporto di materiali: lezioni dall’incidente di Campegine. Dalla Direttiva 2014/47/UE alle leggi e norme tecniche da seguire. La formazione e la responsabilità come pilastri della sicurezza. L’importanza dell’elemento umano e organizzativo nel prevenire incidenti. Il ruolo degli enti gestori e proprietari delle strade (come le concessionarie autostradali).

Premessa
Nell’ambito della sicurezza stradale, la recente tragedia di Caprara di Campegine ha acceso i riflettori su una questione fondamentale: la sicurezza nel trasporto dei materiali. Questo tragico incidente, avvenuto il 17 novembre 2023, ha visto la perdita di carico da un camion trasportante strutture per ponteggi, con conseguenze devastanti: due morti e cinque feriti.
Non mi soffermo qui sullo stato e sul comportamento del conducente (materie di cui parlo spesso); voglio invece richiamare l’importanza della sicurezza nel trasporto dei materiali.
L’importanza della sicurezza nel trasporto di materiali
Nel contesto del trasporto di materiali, è essenziale presidiare con attenzione diversi aspetti per garantire la sicurezza stradale e la conformità alle normative.
- Sistemazione stabile del carico: la corretta sistemazione del carico sul veicolo è più che una mera procedura; è una necessità vitale. È essenziale garantire che il carico sia posizionato in modo da evitare movimenti o spostamenti durante il trasporto, che potrebbero causare disastri. Una sistemazione impropria potrebbe non solo mettere a rischio la sicurezza del carico, ma anche quella degli altri utenti della strada.
- Uso di dispositivi di fissaggio adeguati: l’impiego di cinghie, catene o altri dispositivi di fissaggio idonei è fondamentale per assicurare che il carico resti ancorato saldamente al veicolo. È importante scegliere dispositivi di fissaggio appropriati per il tipo di carico trasportato, tenendo in considerazione fattori come peso, dimensioni e natura del materiale.
- Conformità alle leggi ed alle norme tecniche: il rispetto delle normative vigenti, come la Direttiva 2014/47/UE, non è solo un requisito legale, ma anche un elemento chiave per mantenere elevati standard di sicurezza. La conformità alle leggi assicura che tutte le procedure di carico e trasporto siano eseguite in modo sicuro e responsabile.
- Manutenzione e verifica dei dispositivi di fissaggio: una manutenzione regolare e la verifica dell’integrità dei dispositivi di fissaggio sono fondamentali. Questo include controlli periodici e la sostituzione dei dispositivi quando mostrano segni di usura o danni. La manutenzione preventiva può evitare malfunzionamenti o fallimenti che potrebbero portare alla perdita del carico.
- Formazione e addestramento degli operatori: La formazione continua e l’addestramento degli operatori sulle migliori pratiche di sicurezza nel trasporto sono cruciali. Questo non solo aumenta la loro competenza, ma rafforza anche la consapevolezza sui rischi associati al trasporto di materiali e su come gestirli efficacemente.
È fondamentale riconoscere che, in caso di incidenti gravi o mortali causati dalla perdita di carico, il caricatore può essere tenuto responsabile. In queste situazioni, è cruciale analizzare le prassi e procedure seguite durante l’attività di carico. Questo sottolinea l’importanza di una documentazione accurata e di una rigorosa adesione alle procedure di sicurezza.
Normative e Leggi
Il quadro normativo europeo e nazionale regola in maniera dettagliata la sicurezza nel trasporto di materiali. Tra le principali norme e leggi segnalo queste:
- Codice della Strada (artt. 164, 167, 168): Stabilisce sanzioni per le violazioni relative al fissaggio del carico, con sanzioni che variano a seconda dell’eccedenza di massa e prevedono la decurtazione di punti dalla patente.
- D.Lgs. n. 286 del 21/11/2005 (Art. 2 lett. d): Definisce il ruolo del caricatore, responsabile per il corretto fissaggio del carico, e stabilisce la corresponsabilità del caricatore nelle violazioni accertate, ampliando la responsabilità oltre il conducente ai vari soggetti coinvolti nel trasporto.
- Norma tecnica EN 12195-1: Fondamentale per il calcolo delle forze di ancoraggio per il fissaggio del carico, costituisce il nucleo della Direttiva 2014/47/UE e il principale strumento per il dimensionamento del fissaggio del carico.
- Direttiva 2014/47/UE: Stabilisce requisiti per il fissaggio del carico secondo la norma EN 12195-1 e si concentra sui controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali.
- Decreto del MIT del 19/05/2017: Recepisce la Direttiva 2014/47/UE, stabilendo requisiti per il fissaggio del carico in accordo con la norma tecnica UNI EN 12195-1.
- Altre Norme Tecniche: EN 12640, EN 12642, EN 12195-2, EN 12195-3, EN 12195-4, che regolamentano vari aspetti della sicurezza del carico, inclusi i punti di ancoraggio, la resistenza della struttura del veicolo, le cinghie di tessuto di fibra chimica, le catene di ancoraggio e le funi di ancoraggio di acciaio.
E aggiungo infine, e lo trovate di seguito, un documento molto utile per gli addetti ai lavori: le Linee Guida Europee sulle migliori pratiche per la fissazione del carico per il trasporto su strada.
Il ruolo della “componente Uomo” e della componente “Organizzazione”.
L’incidente di Campegine potrebbe essere interpretato come un caso di studio illuminante sulle dinamiche del “sistema guida“. Benché la ricostruzione della dinamica sia ancora oggetto di indagine, questo incidente ci permette di ipotizzare come certe componenti possano avere influenzato le condizioni che hanno portato a questo evento.
Componente Uomo
- Il Conducente: Si potrebbe ipotizzare (e questo sembra in effetti emergere dalle prime indagini) che il conducente del camion non fosse in condizioni ottimali per guidare. Questa eventualità solleva questioni importanti sulla responsabilità individuale e sulla necessità di essere sempre in condizioni idonee alla guida, specialmente per i veicoli commerciali.
- Il Personale Addetto al Carico: Il carico di tubi potrebbe essere stato fissato in modo inadeguato, da parte del conducente stesso o di altro personale addetto. Questo suggerirebbe una potenziale negligenza da parte del personale oppure una mancanza di formazione adeguata riportando quindi l’origine del problema alla componente organizzazione.
Componente Organizzazione
- Procedure e Formazione: Come detto, un eventuale errato fissaggio del carico in situazioni come queste può derivare anche da mancata o carente formazione alle persone deputate a fare questa operazione. In questo caso, la componente del sistema che ha influenzato negativamente il contesto (ed ha prodotto o aggravato l0esito dell’incidente) è quella organizzativa.
Misure di Prevenzione del Rischio
Per prevenire situazioni simili, i datori di lavoro nel settore dei trasporti potrebbero adottare le seguenti misure (seguendo già quanto già previsto dalla legge e, magari, potenziando le misure in questione):
- Formazione e addestramento: occorre erogare una formazione approfondita e continua sulle migliori pratiche di sicurezza, inclusa la corretta gestione e il fissaggio dei carichi.
- Valutazioni periodiche: vanno condotte valutazioni regolari delle competenze e della salute dei conducenti, i quali devono essere inoltre sensibilizzati sul rischio di guidare in condizioni non idonee.
- Politiche di sicurezza: è necessario stabilire politiche aziendali chiare sulla sicurezza, con linee guida, procedure e istruzioni dettagliate.
- Cultura della Sicurezza: bisogna infine promuovere attivamente una cultura della sicurezza all’interno dell’azienda, incentivando i dipendenti anche a segnalare eventuali problemi.
Aggiungo che le misure di riduzione del rischio in questione possono essere inquadrate anche come “fattori intermedi di sicurezza” nell’ambito dello standard ISO 39001 per le aziende che adottano tale approccio.
Caduta e rimozione del carico in carreggiata autostradale
C’è poi un altro tema da considerare: la rimozione tempestiva del carico stesso in caso di caduta accidentale in carreggiata, che diventa un’azione prioritaria per prevenire gravi incidenti, specialmente in autostrada. Qui, il traffico intenso e le alte velocità aumentano esponenzialmente i rischi. I gestori delle concessionarie autostradali devono pertanto essere equipaggiati con protocolli di intervento rapido e sistemi di monitoraggio adeguati a rilevare tempestivamente eventuali incidenti o perdite di carico. È altresì fondamentale che le squadre di intervento siano addestrate a gestire con efficacia e sicurezza le situazioni di emergenza, minimizzando i tempi di risposta e assicurando la rimozione del carico in modo efficiente. Queste procedure non solo salvaguardano la sicurezza degli utenti della strada, ma contribuiscono anche a mantenere un flusso di traffico regolare, riducendo gli impatti negativi su mobilità e logistica.
E, sempre per restare in ambito ISO 39001, le procedure e le istruzioni predisposte allo scopo possono essere inquadrati come “fattori intermedi di sicurezza” e dare inoltre conformità al requisito relativo alla preparazione e risposta alle emergenze.
Conclusioni
La sicurezza stradale rappresenta un impegno condiviso tra diversi stakeholder, da aziende di trasporto a enti gestori e proprietari di infrastrutture stradali. Un approccio collaborativo e metodico è essenziale per ottimizzare le pratiche di sicurezza e ridurre i rischi su strada.
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