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Intelligenza artificiale e big data per il monitoraggio e la gestione del traffico urbano.

Lìntelligenza artificiale per la gestione del traffico (un esempio da Istanbul). L’analisi dei flussi con Big Data e le soluzioni ICT. L’importanza del monitoraggio del traffico e degli investimenti in tecnologia per lo sviluppo urbano (aspetto su cui, con Trafficlab, posso darvi un grande aiuto!)


Vi propongo un video

Intelligenza artificiale e traffico stradale. Una delle più grandi innovazioni tecnologiche può aiutare le città a gestire meglio uno dei problemi più sentiti da chi ci vive. Un assaggio di questo è nel video di EIT Urban Mobility (relativo al caso di Istanbul), che vi propongo.

Naturalmente, non dobbiamo pensare che l’approccio per ridurre il traffico debba essere solo questo, anzi. Come sappiamo tutti, occorre per prima cosa lavorare su una migliore gestione dello spazio urbano, concedendo a tutte le tipologie di utenti e di veicoli una parte ben studiata dello stesso spazio, per potersi muovere al meglio. E diminuendo, come prima cosa, lo spazio destinato alle auto (essendo questa modalità di trasporto quella più impattante per la congestione stradale).

Ma ben vengano anche le innovazioni tecnologiche, specie se ci aiutano non solo a fluidificare la circolazione stradale, ma anche magari a proteggere meglio gli utenti più deboli (ad esempio grazie al riconoscimento automatico del tipo di utente che sta per impegnare una strada o un incrocio, con conseguente azionamento immediato di semafori o avvisi acustici). Si aprono nuove e interessanti opportunità, e ci sarà tanto da lavorare. E lo faremo. Ma intanto, proviamo a fare qualche altra riflessione.

Smart City e Smart Mobility: l’importanza dell’uso dei dati.

La complessità dei sistemi urbani sta crescendo, soprattutti nelle grandi città. Le amministrazioni che non affrontano questa complessità causano inefficienze e problemi a residenti e visitatori, danneggiando l’immagine della città stessa. Come gestire adeguatamente questo aspetto?

Con le possibilità oggi offerte dalla grande quantità di dati disponibili (e qui entriamo nel mondo dei Big Data) è possibile ottenere risultati una volta impensabili. Come è noto, ci sono forti dipendenze tra uso del territorio e pianificazione dei trasporti, dal momento che l’uso del territorio determina la distribuzione spaziale e temporale delle attività socioeconomiche (che a loro volta generano le esigenze del viaggio che deve essere “servito” dal sistema di trasporto). Tanto migliore è la conoscenza dei modelli di viaggio e di ciò che li genera, tanto maggiori saranno le probabilità di prendere le giuste decisioni.

In questo contesto, le applicazioni delle ICT (tecnologie di informazione e comunicazione) consentono oggi una stima tempestiva e accurata della domanda di trasporto, che porta ad una migliore comprensione delle implicazioni reciproche tra uso del suolo e uso dei trasporti. Il modo migliore per le amministrazioni di affrontare la questione è procedere passo dopo passo, in quanto le città sono sistemi complessi, e per gestire adeguatamente un sistema complesso è necessario sviluppare una buona comprensione di come il sistema stesso si comporta ed evolve. In altre parole, è necessario che il sistema urbano e territoriale diventi “osservabile”, e che consenta di ricavare dati sufficienti per stimare tanto il suo stato quanto la sua probabile evoluzione a breve termine.

Una delle principali strade che una città deve seguire per diventare “intelligente” (smart) è creare un ambiente ricco di reti di comunicazione che supporti applicazioni digitali. E consideriamo che i dispositivi mobili e vari altri sistemi consentono già oggi la raccolta e l’analisi dei dati in modo massiccio, la cui analisi permette di migliorare notevolmente la capacità di gestione e previsione dei flussi urbani, e dunque di promuovere una gestione intelligente delle città. Esiste una vasta gamma di fonti di dati per misurare le variabili di traffico (sensori sulle strade, immagini video, antenne Bluetooth / WiFi, fonti GPS, ecc.…). Tali dati devono poi essere “puliti”, filtrati e opportunamente aggregati per sfruttare appieno le informazioni che da essi possono essere ottenute. Diventa quindi fondamentale l’analisi dei dati, da cui deriva il vero valore, che porta alla conoscenza dei fenomeni del sistema e quindi alla possibilità di poterlo gestire.

Nel caso dei flussi veicolari, la possibilità di conoscere (e prevedere) in tempo reale il traffico gravante su ogni ramo stradale (rilevato o stimato) offre informazioni preziose a diversi soggetti: cittadini, gestori delle flotte, operatori dei servizi, ecc. Gia oggi percepiamo molti benefici da tutto questo (ad esempio grazie ad applicazioni come Google Maps o Moovit), e dobbiamo considerare che in futuro saranno ancora maggiori, anche se non siamo in grado di prevedere in anticipo la maggior parte di essi. Quali sono nel concreto i possibili benefici?

Non solo i dati raccolti in tempo reale possono aiutare a gestire la mobilità delle città: molto può essere fatto anche attraverso una analisi di dati ed informazioni raccolte in modo pianificato.

Vi invito a questo proposito a studiare l’iniziativa Mobility Data Spaces: è uno studio condotto da EIT Urban Mobilityi2CAT Foundation e FACTUAL sullo scambio di dati nel settore della mobilità. Lo studio esplora gli incentivi e le barriere dei principali attori dei futuri spazi dati, tra cui autorità di trasporto, operatori, urbanisti, fornitori di MaaS, fornitori di logistica, OEM e operatori di infrastrutture. La Commissione Europea ha inoltre avviato i lavori sulla creazione di uno spazio comune europeo per i dati sulla mobilità, e sta invitando le parti interessate a fornire input con l’obiettivo finale di facilitare l’accesso e la condivisione dei dati per un trasporto più efficiente, sicuro, sostenibile e resiliente.

L’importanza del monitoraggio dei flussi di traffico.

Il monitoraggio preciso dei flussi di veicoli e pedoni è cruciale per decifrare la complessità del tessuto urbano e per indirizzare le politiche di mobilità verso soluzioni realmente efficaci. Questa attività non si limita semplicemente a raccogliere dati sul numero di automobili o persone in movimento; si tratta piuttosto di comprendere in modo approfondito come, quando e perché si verificano gli spostamenti all’interno delle aree urbane. Attraverso l’analisi dettagliata di questi flussi, è possibile identificare con precisione i nodi critici della rete stradale e intervenire con azioni mirate, quali la modifica della segnaletica, l’ottimizzazione dei tempi semaforici o la progettazione di vie preferenziali, che possono ridurre significativamente il traffico e migliorare la qualità della vita cittadina. L’efficacia di queste misure si riflette non solo in una diminuzione dei tempi di percorrenza e delle emissioni nocive, ma anche in un aumento della sicurezza e del comfort per tutti coloro che vivono e si spostano in città. In questo contesto, il monitoraggio dei flussi diventa uno strumento indispensabile per pianificare il futuro delle nostre città, rendendole più resilienti, efficienti e in armonia con le esigenze di mobilità sostenibile.

Conclusioni

In conclusione, l’adozione di sistemi avanzati per il monitoraggio dei flussi di traffico, sostenuta dall’intelligenza artificiale, rappresenta un’opportunità significativa per gli amministratori urbani di fronteggiare le sfide della mobilità moderna. L’esempio di Istanbul, insieme alle iniziative promosse da EIT Urban Mobility, evidenzia come le strategie basate su dati accurati possano trasformare efficacemente la gestione del traffico, migliorare la sicurezza e ottimizzare la mobilità per tutti gli utenti della strada. Per gli amministratori di una città, integrare tali tecnologie significa non solo rispondere in modo più efficiente alle esigenze immediate della popolazione, ma anche prepararsi proattivamente alle richieste future, promuovendo uno sviluppo urbano sostenibile e inclusivo.

È quindi essenziale che le città considerino seriamente l’impiego di queste soluzioni tecnologiche, valutando attentamente come possono essere adattate e implementate nel proprio contesto urbano. Il successo di tali implementazioni dipenderà dalla capacità di analizzare i dati raccolti in modo strategico, nonché dalla volontà di sperimentare e adottare pratiche innovative. Incoraggiare la collaborazione tra i vari stakeholder urbani, dai cittadini agli operatori di mobilità, sarà altresì fondamentale per garantire che le soluzioni adottate siano efficaci e ben accette dalla comunità.

In quest’ottica, il ruolo dell’amministratore urbano si evolve: da gestore delle risorse esistenti a visionario capace di guidare la propria città verso un futuro di mobilità intelligente, dove tecnologia e dati diventano strumenti chiave per una migliore qualità della vita urbana.


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