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Cos’è una Smart City? Una città intelligente, digitale ed inclusiva. Ecco come riconoscerla.

Smart city: definizione e caratteristiche. I diversi punti di vista. Le tecnologie utilizzate. Le migliori app per le segnalazioni dei cittadini. Le soluzioni per la gestione del traffico e della mobilità urbana.


La buona notizia

La Piattaforma della Missione UE per le Città a neutralità climatica e intelligenti ha selezionato le 53 città per il Programma per le città pilota, che potranno sperimentare nuovi metodi di decarbonizzazione nel corso dei due anni di partecipazione all’iniziativa. Le città sono state selezionate da 21 Paesi membri UE e associati a Horizon 2020, e riceveranno tra 0,5 e 1,5 milioni di euro da un totale di 32 milioni di sovvenzioni da NetZeroCities, il progetto di Horizon 2020 incaricato della gestione della Piattaforma della Missione. Le città che non sono state selezionate come città pilota in questa fase potranno partecipare ad altre iniziative della Missione per le Città, come ad esempio tramite il programma di teaming e twinning che inizierà a breve.

Oltre al mondo dei trasporti, anche quello delle aree urbane deve essere fortemente protagonista nello sforzo verso l’obiettivo di decarbonizzare tutti i nostri processi. In quest’ottica, i soldi (di noi tutti, ricordo!) che l’Unione Europea assegna ad iniziative come questa sono davvero ben spesi! E questo è uno degli esempi che può fare di una città una “smart city”.

diverse female students preparing for exams together in city park

Smart city: definizione e caratteristiche.

Una smart city è una città che utilizza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e ottimizzare l’efficienza delle sue risorse. Questo implica l’integrazione di sistemi intelligenti e di soluzioni innovative che consentono di gestire in modo più efficace e sostenibile i servizi pubblici, come la mobilità, l’energia, la gestione dei rifiuti e la sicurezza. Una smart city si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati per prendere decisioni più informate e fornire servizi personalizzati alle persone. Inoltre, promuove la partecipazione attiva dei cittadini e sostiene la sostenibilità ambientale, creando un ambiente urbano più efficiente, inclusivo e a misura di cittadino.

Le caratteristiche principali di una smart city sono queste:

  1. Gestione intelligente delle risorse e dei servizi: le smart city utilizzano dati e tecnologie per migliorare l’efficienza energetica, ridurre le emissioni e ottimizzare l’utilizzo delle risorse.
  2. Mobilità urbana intelligente: le smart city promuovono reti di trasporto efficienti e sostenibili, facilitando la mobilità e riducendo il traffico.
  3. Infrastrutture tecnologiche avanzate: le smart city integrano sensori, dispositivi IoT e altre tecnologie per raccogliere e analizzare dati in tempo reale.
  4. Edifici intelligenti e sostenibili: le smart city incoraggiano l’adozione di soluzioni per l’efficienza energetica e la sostenibilità negli edifici.
  5. Amministrazione cittadina interattiva e reattiva: le smart city utilizzano tecnologie digitali per migliorare la comunicazione tra cittadini e amministrazione, rendendo i servizi pubblici più accessibili e trasparenti.
  6. Sicurezza e protezione dei cittadini: le smart city adottano soluzioni per migliorare la sicurezza pubblica e prevenire incidenti e crimini.
  7. Coinvolgimento e partecipazione dei cittadini: le smart city promuovono l’interazione tra cittadini, amministrazione e imprese, incoraggiando la partecipazione attiva nella gestione della città.

Smart city: analizziamole da diversi punti di vista.

  • Il punto di vista economico. Una città è considerata “smart” se approfitta dei vantaggi derivanti dalle opportunità offerte dalle tecnologie ICT per aumentare la prosperità locale e la competitività. Si ragiona quindi sulla creazione di città aventi caratteristiche tali da attrarre nuove imprese, aspetto a sua volta associato alla pianificazione territoriale ed economica della regione di appartenenza. Ma tutto questo deve essere visto sempre nell’ottica di portare benefici non solo alla città nel suo complesso, ma anche ad ognuno dei suoi abitanti: teniamo presente che se la crescita non è sostenibile e non riduce le disuguaglianze, allora non può essere definita “progresso”.
  • Il punto di vista sociale. In quest’ottica, una smart city è una città la cui comunità ha imparato ad apprendere, adattarsi e innovare, con particolare attenzione al conseguimento dell’inclusione sociale dei residenti ed alla partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbanistica e territoriale. Diventano quindi fondamentali iniziative come la progettazione partecipata e la consultazione on-line, per consentire ai cittadini di percepire una reale democrazia in relazione alle decisioni che li coinvolgono. Ed è naturalmente fondamentale coinvolgere cittadini di tutti i quartieri, le estrazioni sociali, le provenienze geografiche e le culture presenti sul territorio.
  • Il punto di vista ambientale. Sappiamo come sia necessario perseguire sempre sostenibilità e resilienza, visti i danni generati da decenni di politiche ed azioni dissennate a livello locale e globale, che hanno portato ad impatti irreversibili come quelli derivanti, ad esempio, dal surriscaldamento dell’atmosfera. Viviamo in un mondo dove non solo le risorse sono scarse, ma le stesse città basano sempre più il loro sviluppo anche sulla disponibilità delle risorse turistiche e naturali. In una smart city, in particolare, lo “sfruttamento” delle risorse a disposizione deve quindi garantire l’uso sicuro e rinnovabile del patrimonio naturale, anche con iniziative tese a ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e di gas serra.
  • Il punto di vista infrastrutturale. Occorre far sì che le risorse disponibili siano utilizzate “in rete” per migliorare l’efficienza economica e politica e consentire lo sviluppo sociale, culturale e urbano. E qui il termine infrastruttura ricomprende in senso lato la disponibilità e la fornitura di servizi per i cittadini e le imprese, con ampio uso delle tecnologie di informazione e comunicazione (telefonia fissa e mobile, reti informatiche, ecc.), data l’importanza della connettività come importante fattore di sviluppo.
  • Il punto di vista della sicurezza. Con strumenti e metodologie adeguate, è possibile migliorare di molto la preparazione e la risposta alle emergenze. A esempio, predisporre piani di emergenza comunali con riferimento alle situazioni più a rischio (frane, alluvioni, terremoti, ecc.), o informare la popolazione sulle misure di emergenza più importanti, supportando ad esempio le strutture più complesse nella preparazione delle prove di evacuazione o illustrando ai cittadini (nelle scuole o nelle aziende) come comportarsi in caso di terremoti o altre emergenze di vario tipo.

Quali sono le tecnologie utilizzate nelle smart city?

Le tecnologie utilizzate nelle smart city sono varie e spaziano dall’Internet of Things (IoT) all’intelligenza artificiale (AI). Le possibilità sono innumerevoli. Pensiamo ad esempio alle reti di sensori o altri strumenti di rilievo in grado di misurare diversi parametri per una gestione efficiente della città, con dati forniti in modalità wireless e in tempo reale ai cittadini o alle autorità competenti. È così possibile per le amministrazioni, ad esempio, ottimizzare l’irrigazione dei parchi o l’illuminazione delle strade, o ancora monitorare la concentrazione di inquinamento in ogni via della città. Ed ancora: si va dal rilievo delle perdite nella rete idrica alla mappatura del rumore, all’invio di avvisi automatici da parte dei cassonetti della spazzatura quando sono quasi pieni per ottimizzare le operazioni di raccolta, e così via.

Ecco alcune delle principali tecnologie e soluzioni utilizzate nelle smart city:

  1. Sensori e dispositivi IoT: questi dispositivi raccolgono dati in tempo reale e permettono di monitorare e controllare vari aspetti della città, come il traffico, l’illuminazione stradale e la gestione dei rifiuti.
  2. Reti di comunicazione avanzate: le smart city utilizzano reti wireless e cablate per connettere dispositivi, infrastrutture e servizi, permettendo una comunicazione efficiente e tempestiva tra i vari elementi del sistema urbano.
  3. Intelligenza artificiale e analisi dei dati: le smart city utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale e tecniche di analisi dei dati per elaborare le informazioni raccolte dai sensori e dai dispositivi connessi (“IoT”, internet of things), al fine di prendere decisioni informate e ottimizzare le risorse.
  4. Sistemi di trasporto intelligente: le smart city adottano soluzioni tecnologiche per migliorare la mobilità urbana, come sistemi di controllo del traffico, veicoli elettrici e sistemi di navigazione avanzati.
  5. Edifici intelligenti e sostenibili: le smart city incoraggiano l’adozione di soluzioni per l’efficienza energetica e la sostenibilità negli edifici, come l’isolamento termico, l’energia solare e la gestione intelligente dell’energia.
  6. Sicurezza e protezione dei cittadini: le smart city utilizzano tecnologie come telecamere di sorveglianza, sensori e sistemi di allarme per migliorare la sicurezza pubblica e prevenire incidenti e crimini.
  7. Piattaforme digitali e servizi online: le smart city offrono servizi pubblici digitali e piattaforme online per facilitare l’accesso ai servizi e migliorare la comunicazione tra cittadini e amministrazione.

Le migliori app per le segnalazioni dei cittadini.

Una Smart City, tra le altre cose, coinvolge i cittadini in modo proattivo, consentendo di intervenire per aiutare i Comuni a risolvere i problemi. Non mi riferisco solo alle “classiche” buche sull’asfalto, ma anche ad altri tipi di problemi, grandi e (soprattutto) piccoli, che possono essere rilevati in modo efficace e rapido da ogni singolo cittadino, e da questi segnalati con immediatezza ai responsabili (es. scarsa illuminazione, punti pericolosi, ecc.). Niente di nuovo per quanto riguarda la possibilità di effettuare segnalazioni: con modalità “tradizionali” (come una telefonata o una e-mail) la cosa è fattibile da tempo. Tuttavia, grazie ad alcune ottime app per smartphone è possibile rilevare ed inviare in un minuto la propria segnalazione su un qualsiasi problema riscontrato per le strade cittadine, corredata da descrizione, fotografia, e localizzazione. Il tutto poi viene riversato su piattaforme on-line alle quali hanno accesso sia i responsabili dei Comuni (per ricevere le segnalazioni e dare avvio agli interventi) che i cittadini stessi, che possono così verificare e seguire lo stato delle criticità segnalate ed il loro iter di risoluzione.

Ecco quali sono, secondo me, le migliori app per segnalare problemi e disservizi ai Comuni (e per comunicare con le Forze dell’Ordine):

  1. Comuni-Chiamo: è una piattaforma in cloud che aiuta i comuni e la pubblica amministrazione a gestire le segnalazioni e comunicare con i cittadini. L’app è disponibile per Android e iOS e permette di inviare segnalazioni in tempo reale, con descrizione e foto, direttamente al comune di riferimento. Comuni-Chiamo è già utilizzato da oltre 80 comuni in Italia.
  2. Municipium: è un’app completa e personalizzabile che semplifica i rapporti tra comune e cittadino. Offre servizi interattivi, partecipazione attiva e comunicazioni in tempo reale. L’app è disponibile per Android, iOS e Huawei.
  3. Safecity: è un’app realizzata dall’azienda milanese Citel SpA che consente ai cittadini di segnalare diverse problematiche presenti in ogni centro cittadino in tutta Italia. L’app è disponibile per Android e iOS.
  4. YouPol: è un’app realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio, bullismo e violenza domestica. L’app permette di inviare segnalazioni in tempo reale, con messaggi, immagini e video, direttamente alla sala operativa della questura competente per territorio. YouPol è disponibile per Android e iOS.

Queste app offrono un canale di comunicazione diretto tra i cittadini e i comuni o le forze dell’ordine, permettendo di inviare segnalazioni e ricevere aggiornamenti sullo stato delle segnalazioni. Sono strumenti utili per migliorare la qualità dei servizi offerti dai comuni e facilitare la risoluzione dei problemi segnalati dai cittadini.

Le soluzioni per la gestione del traffico e della mobilità urbana.

Per chi volesse avere una panoramica delle soluzioni innovative nel settore della mobilità, consiglio di consultare l’EIT Marketplace. Noto anche come Mobility Innovation Marketplace, è un portale online creato da EIT Urban Mobility che offre soluzioni, conoscenze e opportunità nel campo della mobilità urbana sostenibile. Per chi non lo conoscesse, ricordo che l’EIT Urban Mobility fa parte di un consorzio di 10 partner guidato da VITO.be per la gestione dello Smart Cities Marketplace, un’iniziativa che mira a riunire città, industrie, PMI, investitori, ricercatori e altri attori delle smart city per promuovere il mercato delle soluzioni intelligenti e sostenibili per le città.

Tornando al marketplace, sottolineo che questo si rivolge a innovatori, investitori, città e altri attori del settore per lo sviluppo di progetti di alta qualità e pronti per il mercato. Nella piattaforma, articolata in diverse sezioni, si possono esplorare le più recenti soluzioni di mobilità urbana e trovare quelle che meglio rispondono alle proprie esigenze, ed anche consultare esempi di casi d’uso implementati con successo nelle città. Si possono poi leggere gli articoli e le notizie più recenti sul settore (dalle modifiche normative all’implementazione di tecnologie all’avanguardia), oltre che vedere vari servizi offerti da EIT Urban Mobility per rispondere alle esigenze dei vari attori del settore. Inoltre, il Marketplace offre l’opportunità di partecipare a ChallengeMyCity, un servizio dedicato alle città europee che desiderano testare nuove innovazioni nel campo della mobilità.

In Italia, diverse start-up innovative stanno lavorando su soluzioni di intelligenza artificiale legate alle smart city, come ad esempio Trafficlab (di cui faccio parte), attiva nella gestione del traffico stradale. Lavoriamo, ad esempio, sui cicli semaforici per ottimizzare la circolazione veicolare in modo dinamico ed automatico. Allo stesso modo, aiutiamo gli automobilisti ad ottenere informazioni in tempo reale per trovare rapidamente un parcheggio, risparmiando tempo e carburante e contribuendo alla riduzione della congestione stradale. Diamo inoltre in uso a Comuni ed enti gestori di reti stradali e autostradali la nostra piattaforma Wetraffic, che raccoglie e analizza dati preziosi dalle telecamere e dai semafori cittadini, oltre ai dati FCD (Floating Car Data), offrendo così un quadro completo e aggiornato della situazione del traffico. Tra le sue caratteristiche più apprezzate vi sono il “‘Modulo mappa”‘, che consente una visualizzazione dettagliata della rete stradale e delle sue caratteristiche, e il “‘Safety Manager”‘, uno strumento avanzato per l’analisi dei dati storici sugli incidenti stradali. La funzione di “‘Modello di traffico” sfrutta le tecniche di machine learning per fornire stime accurate e prevedere l’evoluzione del traffico, rendendolo un alleato fondamentale per le città che mirano a diventare sempre più smart e sostenibili.

Conclusioni.

Diversi lettori mi hanno chiesto negli anni un parere sul tema. La mia impressione è che poche città oggi, in Italia, possono davvero definirsi “Smart”. Non basta installare un po’ di hot-spot wi-fi in centro città per avere una smart city. Si tratta invece di porre attenzione ad un insieme di fattori che fanno sì non solo che il cittadino (ed il turista o visitatore occasionale) abbiano informazioni veicolate in modo più o meno tecnologico, ma anche che egli non sia mai “abbandonato” dalla città. Ad esempio, che senso avrebbe usare una applicazione molto precisa sul passaggio in tempo reale degli autobus quando poi magari il servizio stesso è scadente? Ed ancora, in ambito di mobilità e trasporti: quanto ha senso per una città “smart” assistere ad una competizione che mette servizi come UBER contro i taxi, piuttosto che cercare di inserire questi nuovi servizi in modo organico nell’offerta di mobilità urbana a servizio dei cittadini?

Altro aspetto è quello legato al tema dell’accessibilità, che si traduce nel rendere un luogo capace non solo di accogliere facilmente una persona con disabilità, ma anche di renderla il più autonoma e indipendente possibile. L’accessibilità non riguarda cioè solo il rispetto delle normative vigenti in un certo territorio, ma anche quell’attenzione al piccolo particolare che può fare la differenza tra il seguire “freddamente” fino alle virgole un regolamento e curare invece con partecipazione anche umana le migliori soluzioni per eliminare l’esclusione sociale derivante dalle barriere fisiche.

Il tema delle Smart City è complesso ed affascinante, e sarà uno dei principali ambiti di ricerca e sviluppo dei prossimi anni. Le città si distingueranno tra di loro in modo forse anche più marcato rispetto a quanto avviene tra le rispettive nazioni, ed in questo processo saranno sempre più importanti anche l’attività e la partecipazione diretta dei singoli cittadini in merito alle decisioni da prendere ed alle misure da attuare nella loro città. Il miglioramento delle condizioni di vita di tutti passa anche da qui. Bandi e finanziamenti pubblici ce ne sono, ma per ottenerli però occorre presentare idee progettuali serie, concrete e fattibili, e soprattutto utili a risolvere problemi reali delle città. In ogni caso, siamo appena all’inizio di un lungo percorso, che potrebbe portare notevoli miglioramenti nella qualità della vita nelle città grazie a tanti piccoli (ma importanti) interventi ben ragionati. E potrebbe portare soprattutto tanto lavoro, specializzato e diffuso su tutto il territorio nazionale.

È auspicabile un serio investimento nazionale su questo tipo di interventi, inquadrabili a tutti gli effetti tra le vere “grandi opere” su cui lavorare.