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Sicurezza stradale e fluidità del traffico: meglio semafori o rotatorie?

Perché si sono diffusi i semafori. Perché le rotatorie riducono congestione, incidenti ed inquinamento. L’importanza della (micro)simulazione. E se non ci fosse lo spazio per fare una rotatoria? Usiamo semafori “smart”! Un esempio di applicazione dei sistemi Trafficlab.


Premessa

Si parla spesso della sostituzione dei semafori con le rotatorie in numerose situazioni, come strumento per la soluzione degli ingorghi stradali e per il miglioramento della sicurezza stradale. Ma è davvero così? La risposta è: “dipende dal caso specifico”. E va capito ogni volta quale soluzione è meglio adottare.

Perché si sono diffusi i semafori.

Partiamo da una considerazione: il problema della congestione stradale è “relativamente” recente (per quanto molto sentito). Le strade costruite fino alla prima metà del secolo scorso, in particolare in ambito urbano e peri-urbano, non erano progettate allo scopo di sostenere pesanti flussi veicolari. Gli incroci erano (e sono ancora), per l’appunto, dei luoghi di intersezione tra due o più strade diverse, e i pochi veicoli a motore che inizialmente li impegnavano non creavano alcun problema di congestione.

Con l’aumento dei veicoli circolanti, le strade in molti contesti urbani sono “andate in crisi”, in quanto non adatte a contenere e sostenere i crescenti flussi di traffico delle città. È stato quindi necessario regolamentare gli incroci più trafficati con strumenti più complessi della semplice segnaletica di STOP o DARE PRECEDENZA.

Da qui la diffusione dei semafori, che consentono di dare il via libera, a turno, a tutte le correnti di traffico, anche in base alla reciproca consistenza in termini di volumi. Questo strumento si è evoluto nel tempo, ed oggi abbiamo sistemi semaforici molto complessi, che modificano ad esempio il tempo di verde in base alla lunghezza delle code da smaltire, o danno il via libera all’avvicinarsi di un autobus (per velocizzare la sua corsa), o si attivano solo in presenza di veicoli in avvicinamento, il tutto in modo automatico. E con ottimi risultati.

In Italia, le normative che regolano l’installazione degli impianti semaforici includono principalmente le seguenti:

  1. UNI EN 12368: questa norma riguarda l’attrezzatura per il controllo del traffico, in particolare le lanterne semaforiche. Stabilisce i requisiti di sicurezza e prestazione per le lanterne semaforiche utilizzate nella gestione del traffico stradale.
  2. Norma CEI 214-7: questa norma riguarda gli impianti semaforici e i requisiti dei dispositivi acustici per non vedenti. Fornisce linee guida per l’installazione e l’utilizzo di dispositivi acustici che aiutano i non vedenti a attraversare gli incroci semaforizzati.
  3. Codice della Strada: il Codice della Strada italiano stabilisce le regole generali per la circolazione dei veicoli e dei pedoni, comprese le definizioni stradali e di traffico. Sebbene non fornisca linee guida specifiche sull’installazione degli impianti semaforici, il Codice della Strada è una normativa di riferimento per la progettazione e la gestione delle infrastrutture stradali, compresi gli incroci semaforizzati.
  4. Norme locali e regionali: a livello locale e regionale, possono essere presenti ulteriori normative e linee guida specifiche per l’installazione e la gestione degli impianti semaforici. Queste norme possono variare a seconda delle esigenze e delle caratteristiche del territorio.

Perché le rotatorie aiutano a ridurre congestione, incidenti ed inquinamento.

Tuttavia, in numerosi casi si è riscontrato che l’uso di rotatorie migliora la funzionalità dell’incrocio, in termini di numero di veicoli che si riescono a “smaltire”. Le rotatorie non necessitano di regolazione semaforica: la regola di circolazione prevede che i veicoli in arrivo, prima di immettersi nell’anello, debbano dare precedenza ai veicoli già all’interno della stessa rotonda. Questo tipo di regolazione riduce generalmente i tempi medi di attesa dei veicoli rispetto ad una regolazione semaforica (e quindi le code lungo le strade che afferiscono al nodo), e per questo motivo numerosi incroci sono stati modificati nel tempo proprio con l’inserimento di rotatorie.

vehicles passing on a roundabout

Oltre al miglioramento della circolazione dei veicoli, le rotatorie possono portare inoltre importanti benefici in termini di sicurezza e di impatto ambientale. Per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza stradale, occorre considerare che la loro presenza impone ai veicoli in avvicinamento una notevole decelerazione rispetto alla loro velocità di marcia, per cui eventuali scontri tra veicoli in un incrocio con rotatoria sono molto meno frequenti e violenti di scontri in incroci regolati da semafori (dove le strade che si intersecano hanno andamento rettilineo). Per quanto riguarda l’aspetto ambientale, occorre invece considerare che, con le rotatorie, l’andamento più regolare dei veicoli (minori frenate, minor tempo di veicoli fermi a motore acceso, ecc.) consente di ridurre le emissioni inquinanti ed il rumore prodotto.

Aggiungo una interessante sintesi di un articolo dell’ASAPS (Associazione sostenitori ed amici della Polizia Stradale) in merito.

Le rotonde stradali sono arrivate tardi in Italia, ma una volta introdotte, sono diventate un elemento fondamentale del paesaggio stradale, tanto che alcuni sostengono che siano diventate troppo pervasive. Come per tutte le nuove introduzioni, le rotatorie hanno generato curiosità e domande, soprattutto in termini di regolamentazione del traffico. Infatti, il codice della strada non prevede specifiche indicazioni per le rotonde, pertanto, si applicano le regole della normale circolazione.

Alcuni principi di precedenza sono utili da ricordare: nelle rotonde “alla francese”, modello adottato in Italia, chi circola all’interno ha la precedenza e deve segnalare ogni manovra. Chi entra deve dare la precedenza ai veicoli all’interno della rotonda e non è obbligatorio segnalare l’ingresso. Eventuali modalità di circolazione differenti vengono segnalate tramite cartelli stradali o segnaletica orizzontale.

Nel confronto tra la sicurezza delle rotatorie e degli incroci semaforizzati, le rotonde risultano decisamente più sicure. Un incrocio a quattro vie presenta 24 punti di conflitto tra i veicoli, mentre una rotonda a quattro vie ne ha solamente 8. I vantaggi delle rotonde includono una riduzione della velocità di transito, una diminuzione dei punti di collisione tra veicoli, una migliore fluidità del traffico, minor rumore e inquinamento rispetto agli incroci con semaforo, la possibilità per tutti i veicoli di invertire il senso di marcia, e un miglioramento estetico dell’intersezione stradale.

Ricordiamo che la maggior parte degli incidenti si verificano in aree urbane. Ridurre la pericolosità in città è dunque un obiettivo fondamentale. In alcuni luoghi dove le rotatorie sono state adottate da tempo, gli incidenti all’incrocio sono praticamente scomparsi e, quando si verificano, sono generalmente meno gravi. Tuttavia, alcuni giovani usano le rotonde come campo di sfida per la loro guida “sportiva” durante la notte. Ma questa è un’altra storia… – Giordano Biserni (ASAPS)

L’importanza della (micro)simulazione

Per realizzare una rotatoria, oltre al costo di costruzione (non banale), occorre però avere uno spazio sufficiente. Se non si ha spazio a disposizione non ci sono alternative all’uso del semaforo (quantomeno per incroci con flussi sostenuti). Ma, se c’è lo spazio, vale la pena per gli enti gestori delle strade (Comuni, Regioni, ecc.) di pensarci ed effettuare uno studio per verificare se l’inserimento della rotatoria può migliorare o meno la situazione, dal momento che questo esito non è per niente scontato.

Per realizzare lo studio occorre conoscere i flussi di traffico che interessano le strade in modo approfondito, non solo in valore assoluto su ogni singola strada, ma anche (e soprattutto) con un livello di dettaglio tale da fornire i valori delle manovre di svolta (es. quanti veicoli procedono diritto, quanti svoltano a destra, quanti a sinistra, ecc.), in quanto sono queste grandezze che influenzano in misura significativa il funzionamento dell’incrocio.

Una volta misurati questi flussi (o stimati, in caso di previsione di interventi importanti ancora da realizzarsi in prossimità dell’incrocio, ad esempio in caso di realizzazione di un nuovo polo attrattore) con riferimento alle situazioni più gravose (es. ora di punta), si ricorre a modelli di micro-simulazione implementati con specifici software, in grado di riprodurre le condizioni dell’intersezione ed il comportamento dei guidatori in ognuno dei due casi (incrocio regolato con semaforo o rotatoria). In tal modo, è possibile verificare, con riferimento allo specifico caso, se è meglio regolare l’incrocio in un modo o nell’altro, e definire anche i migliori parametri (es. la geometria più adatta in caso di rotatoria, o il piano delle fasi semaforiche in caso di semaforo).

E se non ci fosse lo spazio per fare una rotatoria? Usiamo semafori “smart”!

In alcuni casi, come nelle situazioni in cui lo spazio è limitato o non è possibile realizzare una rotatoria a causa di vincoli urbanistici o geografici, si può essere “costretti” ad utilizzare un semaforo. Tuttavia, è possibile rendere il semaforo il più “smart” possibile, come nel caso che illustro di seguito.

In collaborazione con Trafficlab, conduco progetti di studio del traffico che si concentrano sull’analisi delle condizioni del traffico in aree urbane, con particolare attenzione agli incroci semaforizzati. L’obiettivo principale è valutare l’efficacia delle diverse strategie di gestione del traffico, come la sincronizzazione dei semafori o l’utilizzo di sistemi intelligenti come il sistema Flow, al fine di migliorare la fluidità del traffico e ridurre l’inquinamento atmosferico. Per raggiungere questo obiettivo, vengono utilizzate piattaforme come WeTraffic e dispositivi Flow per monitorare e analizzare il traffico in tempo reale, raccogliendo dati su velocità e classificazione dei veicoli. Queste informazioni vengono poi confrontate prima e dopo l’attuazione delle nuove strategie di gestione del traffico per valutare il loro impatto e identificare eventuali aree di miglioramento.

Attraverso studi di questo tipo, non solo implementiamo soluzioni tali da ridurre le code dei veicoli ai semafori (e le emissioni di inquinanti), ma forniamo anche informazioni preziose e raccomandazioni per ulteriori miglioramenti nella gestione del traffico, contribuendo a creare un ambiente urbano più sostenibile e sicuro per tutti.

Un esempio di applicazione dei sistemi Trafficlab

La cittadina di Castiglione Olona, situata nella provincia di Varese, è attraversata da una delle arterie viarie più importanti della regione: la Strada Provinciale 233 Varesina. Questa strada collega Milano a Varese e continua verso il confine svizzero. Nel tratto urbano di Castiglione Olona, la SP 233 prende il nome di Via Battisti. La presenza di due incroci semaforizzati a ciclo fisso lungo questa strada, insieme all’elevato flusso di traffico giornaliero e a una sola corsia per direzione di marcia, ha causato frequenti rallentamenti, in particolare nelle ore di punta.

Per affrontare queste sfide, è stata introdotta una serie di soluzioni tecnologiche.

  • Telecamere di contesto: Installate per offrire una visuale a 360 gradi, queste telecamere sono utili sia per la sicurezza urbana che per la ricostruzione di incidenti stradali.
  • Dispositivo Flow: Implementato con la tecnologia DataFromSky, il dispositivo serve a monitorare e conteggiare in modo continuo il flusso di veicoli in transito, classificandoli per tipo di manovra.
  • Regolatore Semaforico di R.C.T. srl: Questo nuovo regolatore è stato collegato sia alle telecamere di contesto che al dispositivo Flow. Ha la capacità di variare in modo adattivo i cicli semaforici in risposta ai livelli di traffico rilevati.
  • Piattaforma Wetraffic: Fornita all’Amministrazione per la gestione remota dell’intero sistema. Include funzionalità quali la diagnostica dei dispositivi, oltre all’accesso ai dati di traffico e alle telecamere.

I benefici di queste soluzioni sono stati notevoli e misurabili. A poco più di un mese dalla messa in esercizio del sistema, quest’ultimo ha già assistito l’Amministrazione nella ricostruzione di due incidenti, uno dei quali particolarmente grave e avvenuto il 17 agosto. È stata inoltre registrata una riduzione del 10% del tempo di percorrenza durante l’ora di punta serale tra le 18 e le 19. Per essere più precisi, il tempo di percorrenza è passato da 350 secondi il 28 agosto 2023 a 316 secondi l’11 settembre 2023, come attestato dai dati forniti da TomTom.

Se rappresentate un’Amministrazione alle prese con problemi di traffico e desiderate ulteriori informazioni su come potremmo assistervi, vi invitiamo a contattarci per discutere delle soluzioni più adatte al vostro caso.

Concludendo…

L’importanza della valutazione modellistica è quindi fondamentale, in quanto consente di stimare a priori se valga la pena o meno investire centinaia di migliaia di euro per realizzare una rotatoria o se dovesse essere invece più efficace adottare una programmazione dei semafori ben studiata (con i cosiddetti “semafori attuati”).

Ovviamente, lo studio deve essere sempre condotto in modo rigoroso, ed i risultati analizzati con molto spirito critico, per evitare di fidarsi ciecamente delle simulazioni modellistiche e non correre quindi il rischio di prendere lucciole per lanterne.

Ma studiare con i giusti strumenti e con le metodologie più adatte i problemi del traffico consente, oggi più che mai, di ottimizzare le (spesso poche) risorse economiche a disposizione dei Comuni realizzando nel modo migliore solo gli interventi che servono davvero, e facendolo in modo da conseguire il risultato più efficace.