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Mobilità elettrica in Europa: dal dilemma sulle importazioni cinesi alle infrastrutture e tecnologie necessarie

L’Unione Europea e le auto elettriche cinesi: una politica contraddittoria? Quali sono le tecnologie elettriche disponibili per la mobilità e i trasporti? Quali sono le infrastrutture necessarie per supportare la mobilità elettrica?


Una foto dalla mia finestra

L’auto con il pannello solare integrato nel tetto che vedete nella foto è rimasta in sosta sotto casa mia per alcune ore, durante le quali ha potuto ricaricarsi grazie al sole. Non di tanto: con la tecnologia attuale queste auto possono recuperare in questo modo circa 5-10 km di autonomia al giorno. Ma è comunque un recupero di energia, e questo valore non potrà che aumentare nel tempo grazie al miglioramento tecnologico.

Auto con pannello per la ricarica solare sul tetto

La vista di quell’auto mi ha fatto piacere e mi ha fatto riflettere. Giusto in questi giorni si dibatte sulle decisioni prese in sede europea per non immatricolare più auto a benzina o gasolio a partire dal 2035, per arrivare poi nel tempo ad avere solo mezzi elettrici. Per me, è una giusta decisione.

Ed è peraltro vero che anche le auto elettriche hanno le loro problematiche, relative sia alla produzione delle batterie che a quella della stessa elettricità con cui andranno ricaricate (in aggiunta a quella che si potrà ottenere con i pannelli solari integrati). Elettricità che dovrà provenire il più possibile da fonti prive di carbonio. E non solo per le auto, ma per tutti gli usi, civili e industriali. Non sarà facile, ma non c’è alternativa.

Al momento, la quota di elettricità che, nel mondo, è prodotta da fonti rinnovabili, è pari a circa il 30% (e nel grafico, interattivo, potete vedere il dettaglio dei singoli Paesi, e come questo valore varia nel tempo).

L’urgenza di evitare una catastrofe climatica impone di “decarbonizzazione” il nostro modo di viaggiare (ma vale per tutti gli altri nostri processi), con una transizione decisa e veloce verso forme di mobilità a zero emissioni, basate sull’uso di elettricità prodotta da fonti rinnovabili e “conservata” in batterie o in forma di idrogeno o e-fuel. E, su tutto questo, siamo appena all’inizio di un percorso difficile e complicato, nel quale dovremmo imparare a fare al meglio tutto quanto sarà necessario.

L’inerzia degli scorsi anni ci ha messo nella situazione di dover agire ora molto velocemente per rendere efficienti e puliti tutti i nostri processi, e le vicende degli ultimi anni (tra pandemia e guerre) non stanno certo aiutando. Non sarà facile, né “indolore”, ma ce la possiamo fare se ognuno farà la propria parte, dai politici che dovranno prendere le decisioni importanti ed efficaci, ai tecnici che dovranno studiare le soluzioni migliori per ogni tecnologia, fino ad ogni singolo cittadino, che dovrà fare propria questa missione collettiva

Tornando al tema della mobilità: la strada da prendere per rendere più sostenibile il nostro modo di muoverci è chiara da tempo (e, ormai, anche obbligata), nonostante le miopi e scomposte resistenze di una parte – fortunatamente minoritaria – del mondo politico e imprenditoriale. E non passa peraltro solo dall’elettrificazione delle auto, anzi! Vi ricordo infatti che l’energia più pulita (ed economica) è quella non usata. Ed anche per questo motivo, la migliore cosa da fare rimane ottimizzare e limitare il numero degli stessi spostamenti fatti in auto, soprattutto nelle città. A vantaggio non solo della tutela del clima, ma anche della sicurezza delle persone e della qualità della vita degli spazi urbani. È bene che cittadini, tecnici ed amministratori lo ricordino sempre!

L’Unione Europea e le auto elettriche cinesi: una politica contraddittoria?

La questione delle auto elettriche cinesi sta suscitando dibattito e controversie all’interno dell’Unione Europea (UE). Da un lato, l’UE ambisce a una completa transizione verso la mobilità sostenibile, ma dall’altro, sta esaminando la possibilità di imporre tariffe sulle auto elettriche cinesi. Questa situazione rappresenta un vero dilemma: come conciliare gli obiettivi di sostenibilità con quelli di protezione dell’industria automobilistica europea?

La Commissione Europea ha avviato un’indagine per determinare se le auto elettriche cinesi violano le regole di mercato, mantenendo i prezzi artificialmente bassi grazie a sussidi statali. Nel 2022, il costo medio di un veicolo elettrico cinese era significativamente inferiore rispetto a quello europeo (32.000 euro contro 56.000 euro), e la quota di mercato delle auto elettriche cinesi in Europa è in costante crescita. Tali dinamiche mettono in discussione la competitività dell’industria automobilistica europea.

Ma qui si cade in un paradosso. In un contesto in cui l’UE punta a una completa transizione verso le auto elettriche, sembrerebbe controproducente ostacolare l’accesso a veicoli più economici. Tuttavia, la questione è più complessa e riguarda la concorrenza leale, gli standard ambientali e sociali e la protezione dell’industria e dell’occupazione locali.

Quali sono gli spazi per trovare una buona soluzione?

  1. Cooperazione internazionale: L’UE potrebbe lavorare con la Cina per stabilire accordi commerciali e di cooperazione che garantiscano condizioni di concorrenza eque e trasparenti, promuovendo allo stesso tempo lo scambio di tecnologie e conoscenze nel settore delle auto elettriche.
  2. Standard ambientali e sociali: L’UE potrebbe richiedere che le auto elettriche importate dalla Cina rispettino determinati standard ambientali e sociali, come la riduzione delle emissioni di CO2 e il rispetto dei diritti dei lavoratori. Questo potrebbe aiutare a garantire che le auto elettriche cinesi non abbiano un impatto negativo sull’ambiente e sulla società europea.
  3. Incentivi per l’innovazione: L’UE potrebbe incentivare l’innovazione e la ricerca nel settore delle auto elettriche, offrendo sussidi e agevolazioni fiscali alle aziende europee che sviluppano nuove tecnologie e soluzioni per ridurre i costi e migliorare l’efficienza delle auto elettriche.
  4. Promozione dell’adozione delle auto elettriche: L’UE potrebbe promuovere l’adozione delle auto elettriche tra i cittadini europei attraverso campagne di sensibilizzazione, incentivi fiscali e sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, indipendentemente dalla loro origine.
  5. Sviluppo di infrastrutture di ricarica: L’UE potrebbe investire nello sviluppo di infrastrutture di ricarica per auto elettriche in tutta Europa, facilitando l’adozione di veicoli elettrici e riducendo la dipendenza dalle auto a combustione interna.

L’Unione Europea si trova davanti a una sfida complessa: da un lato la necessità di proteggere la sua industria automobilistica, dall’altro la spinta verso una mobilità sempre più sostenibile. Trovare il giusto equilibrio tra questi due obiettivi richiede un insieme variegato di strategie che possano, insieme, formare una politica coerente ed efficace.

Va inoltre considerato che, secondo uno studio di Transport & Environment, un’auto elettrica da 25.000 euro sarebbe anche possibile nel mercato europeo, ma le case automobilistiche devono dare priorità alla vendita di modelli piccoli e convenienti, considerando anche che i costi di produzione diminuiranno nel prossimo anno. Il problema è che le case automobilistiche occidentali hanno dato priorità ai SUV elettrici grandi e costosi negli ultimi anni, per realizzare profitti più alti. Ecco perché senza una politica che dia priorità alla messa in strada di veicoli elettrici piccoli e convenienti, le case automobilistiche europee rischiano di perdere quote di mercato a favore della concorrenza cinese.

Quali sono le tecnologie elettriche disponibili per la mobilità e i trasporti?

Le tecnologie elettriche disponibili per la mobilità e i trasporti includono:

  1. Veicoli elettrici (EV): I veicoli elettrici utilizzano uno o più motori elettrici per la propulsione e possono essere alimentati da una batteria o da un sistema di raccolta di energia esterno. Questi veicoli possono essere auto, furgoni, camion, autobus e motociclette elettriche.
  2. Trasporto pubblico elettrico: Gli autobus elettrici sono una soluzione per il trasporto pubblico sostenibile e offrono vantaggi come minori costi operativi e di manutenzione rispetto agli autobus a combustione interna.
  3. Tecnologia delle batterie: Le batterie sono un componente fondamentale dei veicoli elettrici. Tra le innovazioni più promettenti nel settore delle batterie per auto elettriche, vi è lo sviluppo della tecnologia allo stato solido, che promette densità energetiche più elevate, ricarica più veloce, ciclo di vita maggiore e costi più bassi.
  4. Infrastrutture di ricarica: Le infrastrutture di ricarica elettrica includono colonnine di ricarica, stazioni di ricarica rapida e sistemi di ricarica wireless. Queste infrastrutture sono essenziali per supportare l’adozione di veicoli elettrici e garantire la loro efficienza.
  5. Sistemi di frenata rigenerativa: La frenata rigenerativa è una tecnologia che consente di convertire il calore generato dalla frenata in elettricità per ricaricare le batterie dei veicoli elettrici, migliorando l’efficienza energetica.
  6. Tecnologie di ricarica ultrarapida: Le tecnologie di ricarica ultrarapida, consentono di ricaricare i veicoli elettrici in tempi molto brevi, ottimizzando i costi infrastrutturali e l’operatività della flotta di veicoli elettrici.
  7. Elettrificazione delle ferrovie: L’elettrificazione delle ferrovie è un’altra soluzione per la mobilità sostenibile, in cui i treni sono alimentati da energia elettrica fornita da linee aeree o terze rotaie.

Quali sono le infrastrutture necessarie per supportare la mobilità elettrica?

Le infrastrutture necessarie per supportare la mobilità elettrica dono di vario tipo. Ecco un elenco sommario:

  1. Colonnine di ricarica: Sono necessarie stazioni di ricarica pubbliche e private per permettere ai proprietari di veicoli elettrici di ricaricare le loro auto. In Italia, a giugno 2023, sono presenti 45.210 punti di ricarica per auto elettriche. Tuttavia, la densità di colonnine di ricarica ogni 10.000 abitanti in Italia è ancora inferiore rispetto a paesi come Francia, Germania, Belgio e Regno Unito.
  2. Infrastrutture di ricarica in autostrada: Per facilitare gli spostamenti a lunga distanza, è importante avere colonnine di ricarica lungo le autostrade. Attualmente, in Italia, ci sono più di 500 colonnine ricarica lungo le autostrade.
  3. Parcheggi riservati per veicoli elettrici: Alcune città prevedono parcheggi gratuiti nelle strisce blu per le auto elettriche e spazi di sosta riservati nei pressi delle colonnine di ricarica.
  4. Ricarica domestica: Per facilitare la ricarica dei veicoli elettrici, è possibile installare dispositivi di ricarica domestica, che permette di ricaricare il veicolo elettrico in modo semplice e sicuro a casa propria.
  5. Ricarica wireless: Anche se ancora in fase di adozione in Italia, la ricarica wireless è una tecnologia emergente che potrebbe facilitare ulteriormente la ricarica dei veicoli elettrici, sia in movimento che in sosta.
  6. Standardizzazione e interoperabilità: Per garantire un’esperienza di ricarica senza problemi, è importante lavorare verso la standardizzazione e l’interoperabilità delle infrastrutture di ricarica, come i connettori e i protocolli di comunicazione.

Conclusioni

In conclusione, l’evoluzione verso la mobilità elettrica è un passaggio fondamentale che non può più essere rinviato. Questo cambiamento riguarda non solo le automobili, ma anche veicoli di dimensioni minori, come biciclette e motocicli, che sono altrettanto importanti nella costruzione di un futuro più sostenibile. La rivoluzione della mobilità elettrica rappresenta una sfida ma anche un’opportunità inestimabile, che può portare a un mondo meno inquinato, con un’aria più pulita, e a un’economia più resiliente e attenta al benessere di tutti.

È quindi fondamentale che continuiamo ad investire in questa direzione, adottando politiche adeguate e incentivando l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, per garantire che il futuro della mobilità sia efficiente e sostenibile.